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Bruno Vespa clamoroso, la prova del "sabotaggio": chi vuole l'Italia invasa

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Chi mette i bastoni tra le ruote dell'esecuzione dell'accordo tra Unione Europea e Tunisia, e che ruolo ha nell’invasione di migranti che stiamo vedendo a Lampedusa dopo settimane in cui non sbarcava praticamente nessuno? A rivelare chi fa il gioco sporco ai danni dell'Italia, dell'Ue e anche dell'Africa, è Bruno Vespa che in un retroscena pubblicato su Qn mette in fila i fatti e unisce i punti. 

L'obiettivo finale deve essere bloccare le partenze, non redistribuire i migranti. Per questo la premier negli scorsi mesi si è attivata tra Bruxelles, Tunisia e Libia. Il primo risultato è quello arrivato il 16 luglio: il memorandum che porta le firme di Ursula von der Leyen, il premier olandese Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied. 

 

L'accordo prevede "un’erogazione immediata di 105 milioni mirati al blocco dei flussi verso l’Europa e altri 150 milioni per investimenti da pagare entro l’anno. Ma a due mesi dalla firma non è arrivato un euro. Perché?", si chiede il conduttore di Porta a Porta. "Un po’ perché la burocrazia europea è più lenta di quella italiana, ma soprattutto perché l’ala sinistra della Commissione sta facendo di tutto per boicottare l’accordo", scrive Vespa che rivela: "Meloni chiama Saied dieci giorni fa, lo prega di pazientare, alla fine lo convince e come per incanto per una settimana non arriva più nessuno. Intanto il ministro degli Esteri europei Josep Borrell, sinistra socialista spagnola, cerca la sponda del commissario europeo ungherese Oliver Varhellyi, che ha delega al ‘vicinato’, e gli dice che l’accordo del 16 luglio non andava firmato dalla von der Leyen. In più si mette al lavoro per far dichiarare «non sicuri» i porti della Tunisia. Se questo avvenisse, nessun migrante potrebbe essere rimandato indietro".

 

Insomma, una sorta di sabotaggio. Vespa rivela inoltre che nel viaggio della premier in Ungheria con Viktor Orna si è parlato anche di questo, e Meloni avrebbe ottenuto "un ammorbidimento" del leader ungherese "che vorrebbe entrare nei Conservatori europei guidati da lei". Il fatto è che "il governo spagnolo detesta la Meloni perché lei è alleata di Vox, ma qui è in gioco molto di più di qualche voto alle Europee. Qui rischiamo di giocarci quel poco d’Africa con cui ancora parliamo", commenta il giornalista che spiega: Saied sarà pure un "dittatore" ma bisogna trattare con lui se non vogliamo che il nord Afroca finisca in mano ai Fratelli musulmani.

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