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Kata, l'ultima agghiacciante ipotesi: "Scavi nel perimetro". L'operazione predisposta

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Christian Campigli
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Una novità inquietante. Che apre a scenari fino a oggi considerati improbabili. La procura di Firenze ha in programma di tornare all'hotel Astor, la struttura nella quale il 10 giugno scorso è scomparsa la piccola Kata. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dall'agenzia di stampa Agi, le operazioni, che dovrebbero avvenire nei prossimi giorni, prevedono anche scavi nel perimetro dell'immobile e sono finalizzate a escludere tracce della presenza della bimba.

 

 

Come raccontato due giorni fa dal nostro quotidiano, restano infatti in piedi due ipotesi investigative. La prima riguarda la concreta possibilità che la bimba sia stata portata in Perù. Non a caso, la procura sta ultimando i documenti per la rogatoria internazionale, indispensabile per poter effettuare i tredici interrogatori considerati fondamentali per giungere alla verità. Al tempo stesso, gli inquirenti vogliono sgombrare il campo da una drammatica possibilità. Quella cioè che la piccola bambina sudamericana sia stata uccisa.

 

 

E che il corpo non sia mai uscito dalla struttura occupata abusivamente e nella quale vivevano centoquaranta persone. Intanto dinanzi al tribunale del Riesame, l'avvocato Elisa Baldocci ha discusso il ricorso al tribunale del Riesame per i quattro peruviani indagati nell'inchiesta parallela a quella sulla scomparsa della bimba. Tra i quattro, c'è anche lo zio materno della piccola, Abel Argenis Alvarez Vasquez, finito in carcere il mese scorso per una serie di presunte estorsioni e per il tentato omicidio di un altro occupante dell'Astor avvenuto il 28 maggio. Il cosiddetto "racket delle camere" è considerato, dai magistrati della Dda che indagano sul caso, uno dei possibili moventi del rapimento di Kata. 

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