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Terremoto Amatrice, 7 anni fa il sisma. Soldi solo a metà degli interventi

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Luigi Frasca
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Il 24 agosto di sette anni fa alle 3.36 un terremoto di magnitudo 6 devastò il centro Italia. Amatrice diventò subito il simbolo di quel disastro e insieme alla solidarietà di tutto il Paese iniziarono a fioccare le promesse di ricostruzione. Peccato che fino a oggi, negli anni dell’amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti, poco sia stato fatto. I cittadini dei 48 territori, fuori e dentro il cratere, aspettano ancora risposte concrete. «Il tempo delle promesse è finito da molto - spiega Manuela Rinaldi, assessore regionale alla Ricostruzione della giunta Rocca - e credo che sia giunto il momento di fornire risposte possibili e credibili che risolvano anche le criticità che questi luoghi toccano con mano giorno dopo giorno. Occorre pertanto agire con determinazione dopo sette anni di silenzio». Già, ma andiamo a vedere nel concreto a che punto è la ricostruzione. Per farlo esaminiamo i dati dell’Ufficio speciale ricostruzione Lazio aggiornati all’11 agosto scorso. In totale i Comuni coinvolti hanno richiesto 1,049 miliardi, di questi sono stati concessi 761 milioni e solo 329 sono stati liquidati. Quindi, rispetto agli interventi approvati poco meno della metà sono stati finanziati. Inoltre, su 3.070 interventi richiesti su edifici privati, 621 sono state rigettate, 255 sono le pratiche in lavorazione, 425 sono state sospese in attesa dei pareri da parte di terzi o di integrazioni documentali dei professionisti, mentre gli interventi realmente conclusi sono poco più della metà: 1.769.

E Amatrice? Nello specifico il Comune simbolo di quel terremoto presentava 1.028 edifici che necessitavano di un intervento, di questi solo 604 sono stati ripristinati, ma il dato più emblematico rimane sempre quello sui fondi. Erano stati concessi, quindi già deliberati, 406 milioni e 320mila 989 euro, peccato che di questi solo 168 milioni e 959mila 399 euro sono stati liquidati; pochi davvero troppo pochi soprattutto se pensiamo che sono passati 7 anni dal sisma. Anche la ricostruzione dell’ospedale Grifoni, prevista per inizio 2024, ha subito notevoli ritardi tanto da far slittare di un anno la data di fine lavori. Va un po’ meglio ad Accumuli, un altro dei Comuni che ha subito danni ingenti dal sisma. Su 191 edifici gli interventi portati a termine sono 118, ma anche qui dei 78 milioni e 593mila 589 euro concessi sono stati liquidati solo 28 milioni e 97mila 113 euro. A Rieti su 170 interventi sono 157 quelli portati a termine. Anche in questo caso a tardare sono i soldi: infatti su 71 milioni e 937mila 266 euro richiesti sono stati solo 32 milioni e 331mila 592 gli euro liquidati. Un immobilismo che è costato più decine di milioni di euro alle casse pubbliche. Ma anche qui dei 15 milioni e 826mila 957 euro richiesti per la delocalizzazione temporanea delle attività produttive, sono stati liquidati solo 10 milioni e 530mila 228 euro. Mentre dei 290mila 455 euro richiesti come contributi per le spese di traslochi e depositi temporanei sono stati liquidati solo 254mila 586 euro. Un ritardo che la Regione Lazio vuole cercare di recuperare, come spiega l’assessore alla Ricostruzione del Lazio Manuela Rinaldi: «Finalmente la Regione è tornata a lavorare in questi luoghi e a camminare insieme agli amministratori, ai sindaci e ai tecnici. Amatrice e le sue 69 frazioni sparse per queste montagne, al pari di Accumuli e gli altri borghi, hanno il diritto di rinascere, hanno la necessità di risposte e di certezze. Noi, come Regione Lazio, dobbiamo accompagnarle in questo percorso». Sull’ospedale Grifoni di Amatrice, ad esempio, «in una giunta di luglio abbiamo deliberato il bando di gara per gli elettromedicali e gli interni, spero che alla fine del 2024 inizio 2025 si possano concludere i lavori». Insomma qualcosa inizia a muoversi. La giunta Rocca vuole dare un’accelerata ai lavori di ricostruzione, dentro e fuori dal cratere, per ridare alle comunità i loro luoghi.

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