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Taxi, l'Antirtust indaga sui disservizi. Il governo assicura: al lavoro sul dossier

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Il governo è al lavoro sul dossier taxi per trovare una soluzione a strettissimo giro. Lo assicura Palazzo Chigi, lo ribadiscono i ministri Adolfo Urso e Matteo Salvini, che l'1 agosto hanno incontrato sindacati e associazioni di categoria, mettendo sul tavolo una serie di misure per riordinare il comparto e intervenire sui disservizi. Intanto, però, l'Antitrust apre un'indagine sulle criticità riscontrate a Roma, Milano e Napoli, dalle lunghe liste d'attesa all'uso del tassametro, dai pagamenti elettronici al Pos. Ma i sindacati dei tassisti non ci stanno e accusano l'Authority di condurre un'indagine "inutile e strumentale".

 

I problemi legati ai disservizi sono sul tavolo dell'esecutivo, che ha promesso di affrontare nei prossimi giorni il problema "con una soluzione improntata all'efficienza e trasparenza nei confronti del cittadino, all'equità per i tassisti e al rispetto delle regole del mercato", si legge in una nota licenziata direttamente da Chigi. Mit e Mimit confermano: "Il Governo sta affrontando il dossier con l'obiettivo di trovare soluzioni ragionevoli e pienamente soddisfacenti". Urso e Salvini hanno già delineato una serie di possibili misure, tra cui la doppia licenza, su cui il vicepremier stesso ha sottolineato che "è necessario un supplemento di riflessione". Accanto, misure per affrontare i picchi della domanda, permettendo ai Comuni di rilasciare licenze aggiuntive provvisorie, e provvedimenti per semplificare il meccanismo delle doppie guide. Ancora, i ministeri studiano agevolazioni maggiorate per l'acquisto di auto elettriche o ibride, sia per nuove licenze che per chi vuole sostituire il proprio taxi. Nessuna apertura invece su Uber, anzi. "Noi vogliamo valorizzare chi agisce nel nostro paese e semmai frenare e contrastare le grandi multinazionali, certamente anche Uber", ha dichiarato Urso.

 

Ma i controlli del nucleo speciale dell'Antitrust ormai sono in moto. L'autorità, infatti, fa sapere di aver già chiesto informazioni alle società di radiotaxi, ai Comuni e alle piattaforme online su un'ampia rosa di temi sul numero di vetture in servizio per turno e le corse, sui tempi di attesa, le richieste inevase. L'obiettivo è "far luce sul sistema delle licenze 'a numero chiuso' che ostacola il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali". Rispetto invece ai consumatori, l'Autorità vuole vederci chiaro sul ruolo delle cooperative e delle società.  "Una vera e propria polpetta avvelenata, lanciata a poche ore dall'incontro tra Governo e rappresentanze di categoria, per rendere torbido il confronto", è l'affondo che arriva dal fronte sindacale, che accusa l'Antitrust di 'spalleggiare' Uber. 

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