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Roma, la lettera del turista che ha sfregiato il Colosseo: "Non sapevo che..."

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Dopo aver usato un paio di chiavi per incidere il nome della fidanzata sul celebre anfiteatro romano, Ivan Dimitrov, ventisettenne di origine bulgara, è finito nel mirino di chiunque riconosca il valore del patrimonio culturale e artistico italiano per aver rovinato il Colosseo. Poi sono arrivate le scuse. Il ragazzo autore del gesto vandalico, infatti, individuato da un cronista del Daily Mail e assistito da un legale italiano, ha scritto una lettera di scuse e l'ha inviata alla Procura di Roma e a Roberto Gualtieri, il sindaco della Capitale. Il mea culpa di Dimitrov, però, non è stato ben accolto dall'opinione pubblica.

 

 

"Oltre al danno, anche la beffa", recita un celebre detto. Il ragazzo ventisettenne che ha sfregiato il Colosseo per un "atto d'amore" mal calcolato, dopo essere stato travolto da una pioggia di critiche e di accuse per l'atto vandalico commesso, ha sentito il bisogno di chiedere scusa. La lettera, tuttavia, diretta sia alla Procura di Roma che al sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, ha lasciato interdetta la maggior parte della popolazione italiana. "Consapevole della gravità del gesto commesso desidero con queste righe rivolgere le mie più sentite e oneste scuse agli italiani e a tutto il mondo per il danno arrecato a un bene che, di fatto, è patrimonio dell’intera umanità", ha dichiarato il giovane.

 

 

In questo breve sfogo, come ha riportato il Messaggero, è saltata all'occhio una gaffe clamorosa. Dimitrov, infatti, ha scritto: "Ammetto con profondissimo imbarazzo che solo in seguito a quanto incresciosamente accaduto ho appreso dell’antichità del monumento". La dedica indelebile costerà cara al turista: il vandalo rischia il carcere da due a cinque anni e una maximulta fino a 20mila euro per danneggiamento. 

 

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