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Latina non dà il patrocinio al Pride. La sindaca FdI risponde a Tiziano Ferro

Gianni Di Capua
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 Il comune di Latina non concederà il patrocinio al Pride che sfilerà in città il prossimo 8 luglio. Sulla falsariga di quanto accaduto nelle scorse settimane con la manifestazione nella Capitale e il passo indietro della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca che dopo aver concesso il patrocinio lo ha revocato, anche la sindaca di Latina Matilde Celentano fa retromarcia.

È lei stessa a spiegarne le ragioni dicendosi «sinceramente amareggiata ed offesa per quel che è accaduto intorno alla manifestazione Lazio Pride. Ad una mia iniziale apertura al dialogo e al confronto con le Associazioni si è risposto con una inaccettabile strumentalizzazione, come avvenuto a livello regionale. Non è possibile condividere l’impianto centrale del documento redatto dagli organizzatori del Pride, prima fra tutte la pratica della maternità surrogata, in netto contrasto con la legislazione vigente, con le coscienze di gran parte delle persone e, in particolare, delle donne più fragili. Io sono e vorrò essere il sindaco di tutti ed è, quindi, mio preciso dovere rispettare le leggi dello Stato. Credevo che la disponibilità mostrata nel rispondere ad un artista di fama mondiale come il nostro concittadino Tiziano Ferro, costituisse un’apertura importante e inaugurasse un sereno e rinnovato dialogo».

 

«Al contrario- conclude - per tutta risposta, ho dovuto prendere atto degli attacchi verso la mia persona e verso la carica che ricopro, chiedendomi di violare la legge, da parte degli organizzatori. Posizione, peraltro, condivisa da una parte delle opposizioni».

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