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Firenze, il giallo di Kata si infittisce: smentita l'esistenza del supertestimone

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La piccola Mia Kataleya - ormai per tutti Kata - la bimba peruviana scomparsa nel nulla a Firenze sabato pomeriggio non si trova. Le indagini proseguono senza sosta e al momento si concentrano su un racket degli alloggi nelle strutture occupate abusivamente. Gli inquirenti continuano a percorrere a 360 gradi ogni pista per arrivare a chi avrebbe rapito la bambina di 5 anni, ma sembrano concentrarsi in queste ore sulla guerra tra gruppi rivali per le camere dentro l'ex hotel Astor, dove vivono alcune decine di persone. E in questo presunto conflitto ci sarebbero tre fazioni contrapposte: due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia della bambina scomparsa, e una di rumeni. Ma finora non è emerso nulla di realmente determinante.

 

 

Smentita anche la notizia diffusa in un primo momento dell'esistenza un "supertestimone" che avrebbe visto portar via la bimba dall'ex hotel occupato dove Kata abitava con la madre e il fratellino. Fonti investigative hanno spiegato che finora sono state raccolte e sono al vaglio indicazioni fornite da persone diverse che, però, risulterebbero tutte frammentarie e non coerenti fra loro. Ma la mamma in cuor suo ci spera sempre. "Penso che mia figlia sia ancora viva", dice Katherine Alvarez. "Vado avanti, continuo a sperare, so che ci sono tante persone che mi sono vicine", ha ribadito la donna.

 

 

Accanto a lei nell'affrontare questa tragedia anche il papà della piccola - il 27enne Miguel Angel Romero Chiccllo - che è stato scarcerato ed è andato a trovare la moglie in ospedale. L'uomo era recluso nel carcere di Sollicciano dopo una condanna in primo grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il furto di un portafoglio e l'indebito utilizzo di carte di credito. Saputo della sparizione della figlia, aveva tentato il suicidio ingerendo del detersivo. Il giudice ieri ha attenuato la misura cautelare, applicandogli l'obbligo di firma. "Sono contenta che sia uscito, anche lui spera insieme a me", spiega la mamma che nei giorni scorsi ha bevuto della candeggina in un gesto disperato. E in un post dedicato alla sua "principessa" racconta come quanto le sta accadendo le sembri "irreale" perché "mai avrei pensato che la mia bambina mi venisse strappata via dalle braccia, i miei amici sanno ciò che sto passando e non mi arrenderò finché non ti troverò".

Prevista per stasera a Firenze una manifestazione per dimostrare vicinanza alla famiglia della bambina. "I bambini non si toccano, non ci stancheremo mai di dirlo, per questo chiediamo a tutti di scendere con noi in strada", è l'appello che lancia la comunità peruviana del capoluogo toscano sottolineando che "quello che fa male in questo momento è vedere tanta indifferenza da parte di molti. A loro diciamo di non avere paura siamo in tanti e non ci fermeremo fino a quando Kataleya non tornerà a casa. A chi non se la sentisse comunque di partecipare chiediamo comunque di partecipare mettendo un lumino alla finestra dalle 21 di stasera fino al termine della manifestazione. Indossate una maglia bianca. Solo stando uniti possiamo fare sentire la nostra voce per Kataleya".

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