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Giulia Tramontano, le ricerche web del compagno: "Come disfarsi di un corpo"

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Un delitto d'impeto o un omicidio premeditato? Secondo le prime evidenze che trapelano dalle indagini sul caso di Senago, nel Milanese, l'ipotesi privilegiata è la seconda. Alessandro Impagniatiello, il 30enne che questa notte ha confessato l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, aveva infatti svolto ricerche su internet, prima che la donna rientrasse in casa sabato sera, su come ucciderla e poi sbarazzarsi del corpo. È quanto emerso durante la conferenza stampa convocata in procura a seguito del fermo.

 

"Questo omicidio oggi lo qualifichiamo come premeditato per le chat, i messaggi e le ricerche su internet che ci dicono che l’assassino prima di incontrare la sua vittima aveva già in animo di ucciderla", ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa. "Sono state proprio le ricerche in rete che ci hanno consentito di capire che stava aspettando la vittima a casa e aveva già deciso come ucciderla e come disfarsi del cadavere", ha aggiunto la pm Alessia Menegazzo, aggiungendo che proprio "il combinato disposto delle telecamere, delle stringhe di ricerca e degli arrivi ci ha consentito di avere orari precisi" sugli spostamenti di Impagniatiello. 

 

All’origine del femminicidio, consumatosi sabato 29 maggio, la doppia vita di Impegnatiello, barman in diversi bar di lusso del capoluogo lombardo. Giulia era venuta a conoscenza dell’esistenza di un’amante del fidanzato, anche lei incinta. Saputa la notizia, alle 17 di sabato le due donne si sono incontrate in un bar di Senago dimostrando reciproca comprensione ed empatia per la difficile situazione creatasi. In seguito, Giulia si è recata da Alessandro per chiedere spiegazioni e qui l’avrebbe uccisa con un coltello. Il delitto è stato fissato tra le 19 e le 20:30 di sabato.

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