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Delitto Garlasco, Alberto Stasi lavora fuori dal carcere. La reazione dei Poggi

Alberto Stasi

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Diciassette anni dopo il delitto di Garlasco l'ormai 39enne Alberto Stasi, detenuto dal 2015 a scontare 16 anni di condanna per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, è stato autorizzato a uscire ogni giorno dal carcere di Bollate per andare a lavorare, svolgendo mansioni amministrativo-contabili, e a fare rientro in cella la sera. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, ha scatenato un vortice di emozioni nei genitori di Chiara e soprattutto nella madre, Rita Preda.

«Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato ma come genitori ci dispiace, perché sono passati solo sette anni. E spiace anche il modo in cui lo abbiamo saputo, dalla stampa, non siamo stati avvertiti da nessuno». Commenta così la mamma della vittima innocente di Garlasco, Chiara Poggi, l'opportunità di lavorare fuori dal carcere offerta ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'assassinio. Stasi peraltro non ha mai confessato e anzi, si è sempre detto innocente

«So che è normale, la legge lo prevede e noi non possiamo farci niente», aggiunge la signora Rita, ricordando come nel 2007 alla giovanissima Chiara venne strappata la vita ad appena 26 anni. Ma la preoccupazione della famiglia Poggi, ora, è un'altra. E se per strada dovessero trovarsi davanti Alberto? Il 39enne infatti ha un fine-pena teorico nel 2030 ma, vista la buona condotta di oggi, la liberazione di Stasi potrebbe essere anticipata al 2028 con la possibilità di chiedere l'affidamento in prova dal 2025. «Spero - conclude la signora Rita - di non incontrarlo mai».

C'è però l'aspetto del risarcimento dovuto da Alberto Stasi alla famiglia di Chiara. Pur continuando a dirsi innocente, infatti, nel 2018 Stasi risulta avere raggiunto in sede civile con la famiglia Poggi una transazione che lo impegna a risarcire 700mila euro. Metà sarebbero già stati liquidati e metà invece provengono da detrazioni mensili sugli stipendi del lavoro svolto da Stasi, prima dietro le sbarre e poi fuori dal carcere. «Questo aspetto è marginale, non è quello che ci interessa» sottolinea la madre di Chiara, che ricorda piuttosto come l'allora fidanzato della figlia non abbia mai mostrato pentimento.

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