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Dimartedì, Pietro Orlandi e la frase choc su Wojtyla: "Pronto a fare i nomi"

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Pietro Orlandi torna a parlare dopo la sua audizione in Vaticano nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela su cui finalmente sembra esserci la volontà di fare definitivamente chiarezza. Il fratello della ragazza scomparsa il 7 maggio 1983 (oggi avrebbe 55 anni) è intervenuto a Dimartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7, ed è tornato anche sulla frase che tanto ha fatto discutere, detta nello stesso salotto tv. È quella sulle notti fuori dal Vaticano di Karol Wojtyla che "insieme a due monsignori polacchi non andava certo a benedire le case". 

 

Nelle otto ore di audizione di martedì scorso col promotore di giustizia Alessandro Diddi, "ho dato tutto quello che avevo, dopo tantissimi anni finalmente avevo occasione di raccontare quello che avrei voluto dire molto tempo prima". "Ho veramente sviscerato ogni situazione, abbiamo dato 28 nomi di persone che potrebbero essere a conoscenza di alcuni fatti le famose chat e scambi di messaggi tra persone vicino al Papa", spiega Orlandi che spera che le persone indicate siano presto ascoltate. 

 

Si è poi parlato dell'audio choc trasmesso da Floris in cui una persona fa pesanti accuse a Papa Giovanni Paolo II e sul Vaticano, in relazione anche alla tomba a Sant'Apollinare del boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino. "Ascoltarlo è stata una prova durissima, ma era doveroso farlo", afferma il fratello di Emanuela. Papa Francesco ha parlato di "illazioni offensive e infondate" su Wojtyla. "Non credi si riferisse a me, il Papa non parla a una persona piccola come me... Evidentemente faceva riferimento alle parole espresse in quell'audio famoso", commenta Orlandi. Sulla frase delle notti di Wojtyla, l'ospite dice a Floris: "Mi dispiace che me ne sono uscito così quel giorno". "Ho letto sui giornali che io non mi ero prestato alla collaborazione con Diddi, mi aveva colpito perché ho fatto 28 nomi. Poi ho capito che si riferivano a chi era effettivamente la persona" che mi ha riferito delle uscite di Wojtyla. "Ma sono pronto a fare i nomi anche per questa vicenda. Non li ho fatti finora perché il fatto non è legato all'inchiesta", conclude Orlandi. 

 

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