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Massimo Giletti: "La polizia a casa mia? Falso". Lo stop di Non è l'Arena è un caso

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È un caso la sospensione da parte di La7 della trasmissione Non è l'Arena condotta da Massimo Giletti ogni domenica sulla rete di Urbano Cairo. Secondo indiscrezioni dietro allo stop ci sarebbe un deterioramento del rapporto a causa dei contatti tra il giornalista e la Rai per un possibile rientro nel servizio pubblico, magari al posto di Fabio Fazio in scadenza di contratto. Ma prima Selvaggia Lucarelli e poi Dagospia hanno parlato anche di una perquisizione della polizia.

 

"Nelle redazioni si rincorre da un’ora la notizia che ci sarebbero le forze dell’ordine in casa di Giletti, nonché in alcuni uffici amministrativi", aveva scritto la giornalista per poi integrare: "Secondo indiscrezioni il rapporto tra Urbano Cairo e Massimo Giletti, un tempo idilliaco, negli ultimi tempi era diventato molto teso, anche per la notizia di trattative tra Giletti e la Rai (o tra Giletti e chi provava a portarlo in Rai…). La notizia delle perquisizioni di stamattina avrebbe dunque convinto Cairo ad agire d’anticipo e chiudere il programma". Il sito di Roberto D'Agostino aveva poi tirato in ballo le interviste a Salvatore Baiardo. 

 

Ricostruzioni e sospetti a cui risponde, lapidario, lo stesso Giletti: "Perquisizioni in casa mia della Dia? È una notizia falsa", dice il giornalista all’Agi. In un commento all'Ansa, riportato da Dagospia, afferma inoltre che "non c'è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell'ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile". Sullo stop al programma ha detto che tutto si chiarirà al momento giusto e che "ognuno ha la sua versione".

"Smentisco le fantasie che sono state divulgate ad orologeria in queste ore che raccontano di presunte perquisizioni avvenute in casa mia o negli uffici della società che produce Non è l‘Arena. Nessuno né oggi, né nelle settimane passate si è presentato per notificarmi atti giudiziari" sono le parole di Giletti citate da Dagospia, "è inoltre falso che io abbia pagato personalmente e di nascosto il sig Salvatore Baiardo che è stato compensato per le proprie apparizioni nel programma e nello speciale di novembre interamente costruito sulla sua intervista, come un qualsiasi ospite, in maniera trasparente e tracciabile". 

Dopo la diffusione della notizia della sospensione del suo programma, Giletti aveva rivolto un pensiero ai suoi collaboratori: "Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro - senza alcun preavviso - vengono lasciate per strada", aveva detto all’AdnKronos il giornalista. 

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