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L'Italia prova a fermare l'invasione. Migranti, stato di emergenza e commissario

Edoardo Romagnoli
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 Il governo ha varato lo stato di emergenza e nominato un commissario straordinario. La decisione è arrivata ieri durante il Consiglio dei ministri su proposta del ministro perla Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci. Una scelta resa necessaria dall’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo.

«Abbiamo deciso lo stato di emergenza sull’immigrazione per dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi» ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Avrà una durata di sei mesi e per l’attivazione e l’avvio delle prime misure urgenti sono stati stanziati cinque milioni di euro previsti dal Fondo per le emergenze nazionali. Con lo stato di emergenza si potranno realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard. Inoltre, saranno coinvolte la Protezione civile e la Croce rossa italiana con il loro bagaglio di esperienze e dotazioni. Allo stesso tempo, si potranno aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), potenziando le attività di identificazione ed espulsione.

 

Nel frattempo prosegue il lavoro per arrivare a una comune strategia europea sull’immigrazione. È stata creata anche una nuova figura: il commissario straordinario per l’emergenza migranti. A ricoprire il ruolo potrebbe essere il prefetto Valerio Valenti, trapanese, 65 anni, è stato prima prefetto di Brescia, poi di Firenze. Il 21 dicembre scorso era stato nominato dal Cdm a capo del dipartimento Immigrazione del Viminale.

Soddisfatto il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani che, in una nota, ha dichiarato: «La decisione del Cdm è stata apprezzata. La Regione Siciliana sta facendo la propria parte, anche attraverso il dipartimento della Protezione civile regionale, ma necessita di tutto l’aiuto possibile, compreso, al più presto, un intervento concreto e organico da parte dell’Unione europea».

 

Sulla stessa linea del governatore anche il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino: «Spero che serva a ridurre sul territorio l’impatto dell’accoglienza. Come ripeto ormai da mesi l’obiettivo per noi rimane trasferire immediatamente i migranti in terraferma e non lasciarli a Lampedusa, dove non è possibile fornire loro un’adeguata assistenza. Mi auguro che tra le maglie del provvedimento si preveda anche questo».

 

Sui migranti ieri pomeriggio c'è stato un vertice al Viminale. Alla riunione, iniziata alle 15, hanno preso parte i sottosegretari all'Interno, Emanuele Prisco e Nicola Molteni, alcuni esponenti di maggioranza e tecnici del Viminale. Alla prima parte del vertice era presente anche il ministro Piantedosi che poi ha lasciato l'incontro per partecipare al Cdm. Slittata invece a oggi la convocazione della commissione Affari costituzionali del Senato in cui si discuterà egli emendamenti del governo al decreto Cutro. Previste poche correzioni al testo finalizzate a rafforzare lo stop delle partenze e la lotta agli scafisti. Dovrebbero restare le limitazioni per ottenere la protezione speciale, ma potrebbero essere più rigide.

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