raptus erotico

Fedez e Rosa Chemical, il gip archivia. Il motivo fa infuriare Giovanardi

Il giudice chiude il caso del bacio e dell'amplesso simulato andati in onda al Festival di Sanremo, l’11 febbraio, con protagonisti Fedez e il cantante in gara Rosa Chemical. Il gip di Imperia ha disposto l'archiviazione del procedimento nato da un esposto di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, dell'ex ministro della famiglia, Carlo Giovanardi, e dell'avvocato Valerio Cianciulli. Uno dei motivi alla base della decisione del giudice, riporta la Stampa, è che i fatti sono avvenuti alle ore 22.50, oltre la fascia protetta che va dalle 16 alle 19. 

 

Secondo quanto si apprende, durante l’udienza gli avvocati di Fedez hanno sostenuto che le immagini a cui i telespettatori sono stati sottoposti non sono "una volgarità fine a se stessa" ma una performance artistica, e per dimostrarlo hanno presentato anche un video risalente a Fantastico 10 del 1989 in cui Renato Zero coinvolgeva un telespettatore durante una sua esibizione. 

 

"Veniamo a conoscenza, come al solito da fonti di stampa, che il Gip di Imperia avrebbe archiviato il nostro esposto che segnalava gli atti osceni e sessualmente espliciti mimati da Fedez e Rosa Chemical alla finalissima del Festival di Sanremo. Secondo tali fonti non si trattò di atto osceni in luogo pubblico perché la diretta delle 22:50 in mondovisione (con fusi orari di ogni tipo) non era nella fascia oraria protetta e quindi si è svolta 'in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni", hanno commentato in una nota congiunta i promotori dell'esposto alla Procura di Imperia.

 

"Rileviamo che quella sera nella Tv di Stato, per accedere alla quale siamo obbligati a pagare un canone, la trasmissione in diretta del Festival è stata seguita solo in Italia a quell’ora da 14 milioni di spettatori. Quando avremo il piacere di leggere la decisione del Gip scopriremo se davvero sia colpa delle migliaia di genitori che guardavano una gara di canzoni con i loro bambini averli fatti assistere ad atti che in fascia protetta sarebbero osceni e atti a turbare il comune senso del pudore", scrivono Giovanardi e gli altri che annunciano ulteriori azioni sulla spinta delle "decine di migliaia di firme raccolte in sostegno del nostro esposto".