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Vaticano, spuntano i manifesti per la messa in latino: chi esce allo scoperto contro Papa Francesco

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Una protesta vistosa quella messa in atto da un gruppo in favore della messa in latino. Questa notte attorno alla zona del Vaticano sono spuntati diversi manifesti contrari all'abolizione totale del rito "antico" che prevede l'uso della lingua latina a messa, consentito dai precedenti pontefici da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI ma in pratica quasi bandita da Papa Francesco.  

 

I manifesti riportano le immagini di Wojtyla e Ratzinger, senza riferimenti a Bergoglio. Ma il messaggio è chiaro, così come il link che rimanda a una guida alla messa tradizionale redatta online dal Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, che si deefinisce "na libera federazione a livello nazionale italiano di associazioni, enti e realtà ecclesiali che nel proprio territorio sono impegnate a vario titolo nell’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI e della relativa nota interpretativa Universae Ecclesiae del 2011".

 

"Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso", si legge in uno dei tanti manifesti che cita proprio una frase di Benedetto XVI. "Le comunità che celebrano secondo il Messale del 1962 non sono ribelli alla Chiesa; al contrario, benedette da una costante crescita di fedeli e di vocazioni sacerdotali, costituiscono un esempio di salda perseveranza nella fede e nell’unità cattoliche, in un mondo sempre più insensibile al Vangelo, e in un tessuto ecclesiale sempre più cedevole a pulsioni disgregatrici", si legge in una nota del comitato di promotori i cui figurano, oltre a quello citato, i blog Messainlatinoe, Campari & de Maistre, Associazione San Michele Arcangelo. 

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