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Elezioni regionali 2023 in Lazio e Lombardia, cosa c'è da sapere

Martina Zanchi
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Lazio e Lombardia al voto oggi e domani per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del prossimo governatore. Una sfida che, al netto di sorprese, sia al centro che al nord alla vigilia del voto sembra polarizzata tra gli schieramenti tradizionali, centrosinistra da un lato (con il M5S in Lombardia ma non nel Lazio) e centrodestra dall’altro. I seggi sono aperti oggi, dalle ore 7 alle 23, e domani dalle 7 alle 15. A differenza delle elezioni politiche, per eleggere il nuovo presidente della Regione si vota in un turno unico, senza ballottaggio. Sarà infatti proclamato governatore il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi.

COME SI VOTA Per votare gli elettori devono presentarsi al seggio muniti di tessera elettorale e di un documento di riconoscimento valido. Gli aventi diritto possono, a scelta: votare per uno dei candidati alla presidenza della Regione (e in tale modo non sarà attribuito il voto alle liste collegate); votare per un candidato presidente e anche per una delle liste collegate, tracciando una «X» sul simbolo; o ancora fare il «voto disgiunto», per un candidato presidente e per una lista non collegata; o ancora, votare soltanto a favore di una lista, ma in questo caso il voto si intende attribuito anche al candidato presidente collegato. Per quanto riguarda le preferenze rivolte ai candidati consiglieri regionali, l’elettore può scrivere sulla scheda fino a due nomi purché si tratti di candidati di sesso diverso. In caso contrario, verrà annullata la seconda preferenza espressa.

 

ITALIANI ALL’ESTERO Gli elettori residenti all’estero, iscritti alla specifica anagrafe (Aire) e quelli che si trovano temporaneamente all’estero (ad esempio per motivi di studio o di lavoro), per votare devono recarsi presso la sezione elettorale del Comune nelle cui liste risultano iscritti. La Regione Lazio, inoltre, riconosce ai cittadini iscritti all’Aire che rientrano nel proprio Comune per votare un’indennità di mancato guadagno pari a 103,29 euro.

LA SFIDA NEL LAZIO Sono quasi cinque milioni (per l’esattezza 4.814.304) i cittadini del Lazio che possono recarsi alle urne. Cinque gli aspiranti governatori per il dopo-Zingaretti. In ordine alfabetico, Donatella Bianchi, sostenuta da Movimento 5 Stelle e Polo progressista-Sinistra ecologista. Bianchi ha 59 anni, è giornalista Rai ed è stata presidente del Wwf Italia. Il candidato del centrosinistra, invece, è Alessio D’Amato, 54 anni, assessore alla Sanità uscente e sostenuto da una coalizione che comprende Partito Democratico, Azione-Italia viva, Alleanza verdi e sinistra, +Europa, Demos, Psi e Lista civica D’Amato. Il Partito comunista italiano appoggia invece Sonia Pecorilli, 52 anni, operatrice sanitaria; mentre Unione popolare ha scelto Rosa Rinaldi, 58 anni, sindacalista e già sottosegretario al Lavoro nel governo di Romano Prodi. Francesco Rocca è invece il candidato governatore del centrodestra. Ha 57 anni, è avvocato ed ex presidente della Croce Rossa Italiana. A sostenerlo l’alleanza composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi moderati-Rinascimento Sgarbi, Udc, Lista civica Rocca.

 

Alla Pisana verranno eletti 50 consiglieri regionali e, qualora la lista non sia in coalizione, la soglia di sbarramento è fissata al 3%. Al netto delle modifiche introdotte alla legge elettorale nel 2017 (ad esempio l’abolizione del cosiddetto «listino bloccato», il divieto del terzo mandato consecutivo per il presidente e la garanzia di almeno un consigliere eletto per ogni provincia) sono confermate le cinque circoscrizioni regionali (Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma) che vedranno assegnati i seggi in proporzione alla popolazione residente.

PREMIO DI MAGGIORANZA NEL LAZIO Al posto del «listino» abolito, l’elezione non proporzionale di dieci consiglieri prevede l’attribuzione di un premio di maggioranza e/o di minoranza. È previsto, infatti, che se le liste collegate al presidente eletto hanno conseguito una percentuale di seggi inferiore al 60% (30) viene loro assegnato un numero aggiuntivo necessario a raggiungere tale soglia. Il premio, comunque, non può superare i dieci seggi in più.

 

LA SFIDA IN LOMBARDIA Al voto in Lombardia sono chiamati oltre otto milioni di cittadini, 8.027.796 secondo l’ultima rilevazione delViminale. Quattro i candidati in corsa al «Pirellone» e sono, in ordine alfabetico, Attilio Fontana, 71 anni, governatore uscente e sostenuto dalla coalizione di centrodestra composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lombardia Ideale - Fontana Presidente e Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi; Mara Ghidorzi, 42 anni, appoggiata da Unione popolare (la lista non si è presentata nelle circoscrizioni di Lodi e Sondrio); Pierfrancesco Majorino per il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, 50 anni, già assessore alle Politiche sociali di Milano ed eurodeputato del Pd. Lo sostengono Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Patto Civico - Majorino Presidente e Movimento 5 Stelle. Infine Letizia Moratti, 74 anni, già vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, sostenuta dal Terzo Polo (Azione e Italia Viva). Sono 79 i consiglieri che verranno eletti - con l’assegnazione dei seggi in base alle circoscrizioni provinciali, ovvero le 12 province lombarde - e al nuovo presidente viene garantito il premio di maggioranza. Se la coalizione vincente ottiene meno del 40% avrà tra 44 e 56 seggi; se, invece, ottiene più del 40% potrà ottenere tra 48 e 56 seggi. È prevista una soglia di sbarramento del 3% per tutte le liste ma non si applica a quelle collegate a un candidato presidente che ottiene almeno il 5% dei voti. Un seggio, infine, è riservato al «miglior perdente» tra i candidati alla presidenza. Tra i candidati alla carica di governatore, solo Mara Ghidorzi è in corsa anche per il Consiglio regionale in tre circoscrizioni: Como, Milano e Monza Brianza. Obbligatoria la rappresentanza di ogni provincia con almeno un consigliere eletto.

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