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Messina Denaro, bomba de Le Iene: "Festini a luci rosse con un politico e..."

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Una testimonianza-bomba che, se venisse confermata, potrebbe dare una svolta alle indagini 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro. Il bosso mafioso catturato a Palermo mentre si faceva curare in clinica viveva da anni senza nascondersi troppo, sicuro che la rete di protezione di cui è lecito pensare che godesse nel paese di Campobello di Mazara lo avrebbe tenuto lontano dalla galera. Quello che emerge dal servizio de Le Iene, che andrà in onda martedì 31 gennaio su Italia 1, va anche oltre.

 

A parlare è Ismaele La Vardera, ex Iena, oggi vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia: "Sto andando a denunciare ai Ros dei carabinieri una storia che quando me l’hanno raccontata, onestamente, non ci potevo credere", dice ai microfoni di Filippo Roma parlando di un presunto testimone che avrebbe raccontato di alcuni festini a luci rosse in una villa del palermitano, a cui avrebbe partecipato Messina Denaro. Alla festa il testimone avrebbe visto un appartenente alle forze dell’ordine, un medico e un politico.

 

Cosa c'è di concreto in queste voci? "Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini", spiega il deputato regionale, "Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros. Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare - continua La Vardera - perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d’ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante".

 

Il deputato regionale racconta di aver chiesto al testimone come mai non abbia detto queste cose a magistrati e forze dell’ordine. "Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina Denaro?" ha risposto l'uomo. Sulla testimonianza e sull'attendibilità dell'uomo, già ascoltato dai Ros, si stanno facendo accertamenti. Nel suo racconto ci sarebbero alcune incongruenzMa dove sarebbero avvenuti i presunti festini? "Non posso dirtelo perché, inevitabilmente può fare risalire a questa persona. L’obiettivo - sottolinea il vicepresidente dell’antimafia - è restituire ai magistrati tutto quello che so, senza filtri e a voi, semplicemente, frammenti di racconto, per il semplice fatto che questa storia più persone la sappiamo meglio è, a tutela di tutti". 

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