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Covid, report choc dalla Cina. Parla L'immunologo Le Foche: "Così nascono le varianti"

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Giada Oricchio
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Covid, varianti e contagi. Secondo il bollettino settimanale dal 6 al 12 gennaio, emesso dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute, sono 84.076 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia e 576 i morti. Tuttavia, il tasso di positività è in calo (dal 15,9% all’11% rispetto ai 7 giorni precedenti) così come le Terapie intensive. Le nuove versioni del virus, come la Kraken, diffusissima negli Usa, non sembrano destare grande allarme anche se vanno monitorate con attenzione. Ma come nascono le varianti? Lo ha spiegato l’immunologo Francesco Le Foche, ospite del programma di LA7 “Tagadà”, venerdì 13 gennaio.

Lo studioso ha chiarito: “Non siamo in grado di dire con certezza perché un virus si modifica, sappiamo che con grande probabilità le varianti nascono da pazienti con immunodeficit importanti (ad es.Aids), patologie molto gravi, malattie mieloproliferative gravi o in persone che prendono per necessità farmaci immunosoppressivi. In queste condizioni sembra facilitata una condizione favorevole a una variante”.

Le Foche ha aggiunto che esiste anche un’altra possibilità di origine, quella della massificazione dei contagi, come sta accadendo in Cina. Secondo l'ultimo report sui numeri di Pechino i contagi sarebbero 900 milioni. "Circa due terzi della popolazione" commenta la conduttrice di La7 Tiziana Panella. Per questo resta fondamentale il monitoraggio e il sequenziamento reiterato da parte dei centri specializzati. E i vaccini oggi disponibili sono l’arma più efficace e valida contro il virus e le sue mutazioni.

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