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Ischia, una mail d'allarme inchioda De Luca e Manfredi: sapevano del rischio

Pietro De Leo
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Una comunicazione inviata via Pec a 23 indirizzi diversi e nessuna risposta. Questo è un nuovo capitolo del difficile puzzle attorno al disastro di Casamicciola. La mail certificata è stata spedita da Giuseppe Conte (omonimo del leader Movimento 5 Stelle), già sindaco di Casamicciola negli anni '90 e dirigente regionale. E Ingegnere. Che, in sostanza, di fronte all'allerta meteo arancione, il 22 novembre, dunque quattro giorni prima della frana, si era messo al computer e aveva scritto un suggerimento: evacuare. I destinatari? Li mette in fila parlando con diversi media. In un'intervista al Corriere afferma: «Avevo scritto al Prefetto di Napoli, al Commissario prefettizio di Casamicciola, al Sindaco Manfredi (Primo Cittadino di Napoli, alla cui area metropolitana appartiene Casamicciola n.d.r), alla Protezione Civile Campania». Tuttavia, «nessuno mi ha risposto». E suona ancor più singolare, ricostruendo il tutto, quel che è stato il bailamme delle polemiche e delle dichiarazioni del giorno dopo.

 

 

Per esempio, risuonano ancora le parole di Vincenzo De Luca: «Le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare, non esiste l'abusivismo di necessità. Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite». Nessuno, però, neanche della Protezione Civile della Regione, ha risposto alla pec di Conte. Andando sul sito della Protezione Civile della Campania, peraltro, come «assessore di riferimento» viene indicato proprio il presidente della giunta De Luca. Certo, non è colpa sua di quanto accaduto, ma questo dà il senso di un avvitamento evidente. E della malattia che affligge il nostro Paese: arrivare il giorno dopo. Tornando al tema, Conte (che anche in passato aveva messo nero su bianco allarmi simili) ha spiegato lo stato dell'arte, purtroppo desolante: «Dopo l'alluvione del 2009 non c'è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180 mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell'abito di Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino l'alveo Larita nel 2019. E ancora manca inoltre da anni l'annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona».

 

 

Una ricostruzione puntuale nelle criticità di Ischia, purtroppo molte. Nella lettera, cui ampi brani sono stati riportati dal Corriere, Conte inoltre sottolineava: «C'è l'eventualità concreta di una nuova alluvione nelle stesse zone, per cui si chiede di porre in essere determinate azioni di protezione della popolazione, che non può essere il semplice avviso di un'allerta meteo». Un allarme la cui fondatezza si è vista, tragicamente, appena una manciata di ore dopo.

 

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