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Il manager russo arrestato in Italia non verrà estradato: è accusato di riciclaggio

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Non verrà subito estradato per gli Stati Uniti Artem Uss, il manager russo 40enne arrestato all'aeroporto di Malpensa mentre si stava imbarcando per Istanbul. Lo ha deciso il giudice Roberto Peroni Ranchet della Corte d'Appello di Milano, davanti al quale il manager 40enne è comparso questa mattina, dicendo di non voler lasciare l'Italia.

Il 40enne è stato bloccato mentre saliva su un aereo in partenza per la Turchia, nell'area delle partenze per l'Asia. Appena ha consegnato il suo passaporto agli agenti, per lui sono scattate le manette. Per il momento, però, Uss non lascerà il carcere di Busto Arsizio, dove si trova da ieri sera.

Figlio del governatore della provincia siberiana del Krasnoyarsk, Alexander Uss, è accusato insieme ad altri quattro cittadini russi di elusione delle sanzioni e riciclaggio di denaro. A suo carico pende un mandato internazionale spiccato dal procuratore di Brooklyn a New York. Le accuse a suo carico sono molto pesanti. Avrebbe ottenuto tecnologia militare da società statunitensi e contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per oligarchi russi.

Capelli lunghi e aria stanca, è arrivato in Tribunale accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria. E ha chiesto di non essere ripreso o fotografato. Al termine dell'udienza, si è allontanato accompagnato dal suo difensore, l'avvocato Vinicio Nardo.

Dalle indagini della procura di Brooklyn è emerso come Artem Uss avesse diverse partecipazioni in società russe in Krasnojarsk e altrove. Era anche ai vertici di una società controllata di un conglomerato petrolifero statale russo. Oltre a lui, la procura di Brooklyn ha emesso dei mandati d'arresto per i suoi connazionali Yury Orekhov, Svetlana Kuzurgasheva, nota anche come Lana Neumann, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov.

Accusati anche i broker venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce, noto anche come Juanfe Serrano, a capo di una società con uffici anche in Italia, e Juan Carlos Soto. Entrambi hanno fatto da intermediari per contratti petroliferi illeciti per Petroleos de Venezuela S.A., la compagnia petrolifera statale venezuelana, come ha reso noto il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, ringraziando le autorità tedesche e italiane per "la loro preziosa assistenza".

Uss era comproprietario con Yury Orekhov, arrestato in Germania, di una società che si occupa del commercio di attrezzature industriali e materie prime con sede ad Amburgo. Proprio grazie a questa e altre società, come la Nda Gmbh ceh viene ritenuta una "società schermo", comprava tecnologie militari sensibili e dual-use da produttori Usa. E poi le rivendeva a Mosca, eludendo le sanzioni. Tra queste, secondo gli Usa, anche parti di alcuni tank usati sul fronte di guerra in Ucraina. Oltre a semiconduttori e microprocessori avanzati utilizzati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti. E ancora, radar, satelliti e altre applicazioni militari spaziali.

"L'udienza di oggi serviva solo per identificare Artem Uss - ha detto l'avvocato al termine dell'udienza - e il giudice ha negato l'estradizione verso la Russia". Nei prossimi giorni, poi, il legale chiederà gli arresti domiciliari per il manager. Gli Usa avranno 45 giorni per far arrivare ai giudici la richiesta di estradizione e tutte le carte con le accuse. La Procura generale, quindi, avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria. Il procedimento dovrà concludersi in un massimo di 6 mesi con il via libera o meno da parte delle autorità italiane a consegnare il 40enne agli Stati Uniti.

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