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Covid, con il ritorno a scuola sale l'incidenza nei giovani. Su le reinfezioni

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L'incidenza cresce ma l'indice di contagio Rt è stabile. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sul Covid-19 in Italia evidenzia una crescita dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 215 ogni 100 mila abitanti nel periodo che va dal 16 al 22 settembre. Era stata di 186 ogni 100 mila abitanti nella settimana precedente. Stabile (e basso) il tasso di occupazione in terapia intensiva, all’1,4% mentre tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 5,3%.

 

Risalgono le reinfezioni da Sars-Cov-2. Nell’ultima settimana la percentuale, sul totale dei casi segnalati, risulta in lieve aumento rispetto ai 7 giorni precedenti, attestandosi quasi al 16% (15,8%).  "Dal 24 agosto 2021 al 21 settembre 2022 - si legge nel Report - sono stati segnalati 1.089.184 casi di reinfezione, pari al 6,2% del totale dei casi notificati nello stesso periodo".

 

In concomitanza con la riapertura delle scuole cresce il tasso d’incidenza, a 7 giorni, dei casi nei più giovani, ma anche la percentuale dei casi tra gli operatori sanitari. "Il tasso di incidenza a 7 giorni è in aumento nelle fasce d’età 0-9 e 10-19 anni, anche per effetto dell’inizio dell’anno scolastico", si legge nel doccumento. . Aumenta anche "nelle fasce 30-39 e 70-79 anni". In ogni caso il tasso di incidenza più elevato si registra nella fascia di età 70-79 anni (227 casi per 100.000) mentre nelle fasce 20-29 si registra il valore più basso pari a 124 casi per 100.000. In leggero aumento rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi tra gli operatori sanitari (2,3%). L’età media alla diagnosi nell’ultima settimana è in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (51 anni)".

 

Infine, sono due le regioni classificate a rischio alto: il Piemonte e la Toscana, mentre le 11 Regioni/Province autonome a rischio moderato sono: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. Le restanti 8 regioni sono classificate a rischio basso.

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