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Migranti, 402 clandestini e un morto sulla Open Arms. Il gesto del trafficante

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Si chiamava Wegihu, aveva 20 anni ed era eritreo, il giovane trovato morto tre giorni fa nella barca con 59 migranti soccorsa dalla nave ‘Open Arms Uno’. Il corpo, avvolto in una coperta, ha navigato per 24 ore nel natante fino al suo salvataggio, dopo avere incontrato alcune piattaforme petrolifere. Alcuni dei migranti hanno raccontato, spiega la ong spagnola, come nel momento in cui stavano per salire a bordo, in Libia il trafficante ha colpito il ventenne così violentemente che ha perso la vita e ha costretto gli altri a portare con loro il suo corpo. Sono 402 in attesa di un porto sicuro, mentre i 398 sulla ‘Humanity 1’ sono stati assegnati a Taranto: «402 vite e un cadavere a bordo necessitano di un porto sicuro per sbarcare», esorta la ong spagnola per farsi assegnare una città in cui sbarcare tutti

 

 

Negli scorsi giorni era stata rinviata al 2 dicembre l'udienza del processo Open Arms che era in programma nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. L'udienza è stata rinviata per l'indisposizione del difensore dell'ex ministro dell'Interno, l'avvocato Giulia Bongiorno, colpita da Covid. Il processo ha come imputato il leader leghista Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per avere tenuto sulla nave della ong spagnola oltre 140 immigrati, nell'agosto del 2019. Il 2 dicembre sono in programma la deposizione della ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e di una funzionaria del Ministero dell'Interno.

 

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