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Cingolani sicuro: "L'Italia non dipende dalla Russia. E loro devono vendere il gas"

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La chiusura del gasdotto Nord Stream «su cui stanno un po' giocando da mesi», comporta «una riduzione di circa 10-12 milioni di metri cubi al giorno su un totale giornaliero da 150 a 170 mln di metri cubi: si parla di una cosa abbastanza piccola che è compensata dai nuovi fornitori». Lo ha detto il ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani durante la trasmissione "Il Cavallo e la Torre" in onda oggi, 6 settembre, su Rai3. È evidente - ha spiegato il ministro - che più andiamo avanti e più in fretta facciamo i rigassificatori meno dipenderemo dalla Russia. Oggi abbiamo dimezzato la dipendenza dal gas russo».

 

E se ci fosse chisuura totale? «Abbiamo tenuto la parte industriale al momento fuori dal sacrifico - ha risposto il ministro - si può stringere di più la cinghia, possiamo abbassare di 2 gradi o togliere un mese invece di due settimane: c’è una certa flessibilità che al momento non è necessaria. Vediamo di tutelare le aziende che eventualmente potrebbe anche essere coinvolte. Ma attenzione - ha concluso - anche la Russia deve vendere il gas: non è possibile che interrompi tutto, anche per lei è un po' un problema».

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