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Fisco, cosa cambia dal 4 settembre. Iva e Irpef, tregua finita: meno tempo per saldare le cartelle

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La tregua fiscale finisce col mese di agosto. Con l'arrivo di settembre il Fisco riparte e batte cassa dopo una sospensione durata più di tre mesi. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 4 settembre, giorni a partire del quale verranno dimezzati i tempi per saldare quanto dovuto e regolarizzare la propria posizione.  Da quella data infatti gli avvisi che saranno inviati dall'Agenzia delle Entrate prevedono che i contribuenti regolarizzino le proprie posizioni relative a Irpef e Iva entro 30 giorni, la metà dei 60 giorni che aveva deciso il governo di Mario Draghi a metà maggio.

 

Cambia così la modalità di pagamento per coloro i quali avranno già ricevuto il primo avviso: un mese di tempo e non due per pagare le tasse. Il contribuente sarà chiamato a versare gli interessi dovuti e la sanzione sarà ridotta a un terzo di "quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte", ricorda il Messaggero. Chi invece avrà ricevuto un avviso per via telematica, dovrà "effettuare il pagamento e usufruire della misura ridotta entro i tre mesi da quando è stato emesso l'avviso", scrive il Giornale che riepiloga le eventuali sanzioni in caso di ritardi nei pagamenti.

 

Chi si attiene ai 30 giorni, ovviamente,  non deve temere interessi o sanzioni aggiuntiva. Chi sfora avrà una maggiorazione del 30% che potrebbe essere ridotta al 15% se il versamento sarà effettuato entro i 90 giorni. Se il ritardo si accorcia ulteriormente scendendo entro i 15 giorni, la multa sarà ridotta all’1% per ogni giorno di ritardo. Dopo i tre mesi scatta il "procedimento ordinario di riscossione per il recupero dell’imposta", ossia interessi e sanzione al 100%. 

 

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