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Cultura e ambiente vanno a braccetto, musei sempre più attenti alla sostenibilità

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La cultura deve essere sempre più verde: lo chiedono i cittadini che la amano e ne fruiscono ma anche le imprese che sanno che la sostenibilità è un tema sempre più cool che fa crescere la propria reputazione. Per 7 visitatori di musei su 10 anche attraverso l’arte e la cultura è possibile trasmettere un più efficace messaggio a favore della sostenibilità e il 62% degli intervistati sostiene che i musei dovrebbero comunicare maggiormente all’esterno le proprie iniziative orientate alla sostenibilità ambientale.

Lo rivela il XIII Rapporto Civita che indaga il tema della sostenibilità in ambito culturale. Il rapporto è stato presentato questa Roma alla presenza del presidente Gianni Letta, del ministro della cultura Dario Franceschini e della segretaria generale Simonetta Giordani. L’Associazione Civita ha promosso una rilevazione, attraverso un questionario on line, per raccogliere opinioni e idee del pubblico dei musei. Nel sondaggio è stato chiesto quali soluzioni in concreto dovrebbero adottare i musei per essere più sostenibili sotto il profilo ambientale: il 69% segnala che l’efficientamento energetico è una priorità; il 42% riflette sulla sensibilizzazione del pubblico sui temi della sostenibilità. E poi l’uso di materiali riciclabili e soluzioni plastic-free (41%); la raccolta differenziata dei rifiuti (35%); l’uso di sistemi di illuminazione a led (22%); l’adozione di strategie di economia circolare (20%); l’introduzione di dispenser di acqua potabile (20%) e l’uso di materie prime tracciabili (4%).

E investire in sostenibilità paga: rispetto ai criteri utilizzati dalle imprese per valutare l’efficacia delle iniziative facenti capo alla sostenibilità, la tendenza emergente è piuttosto netta: spicca il miglioramento d’immagine in termini di reputazione (67%). “Quello in cultura è un grande investimento economico per una crescita sostenibile del Paese. E i progetti messi in campo dal Governo con il Pnrr vanno esattamente in questa direzione - ha dichiarato Dario Franceschini, Ministro della Cultura -: basti pensare al piano per l’efficientamento energetico di musei, teatri e cinema”.

“Il tema della sostenibilità in ambito culturale è ormai parte integrante della strategia di quelle aziende che ricercano un’armonia fra profitto e generazione di valore condiviso- ha affermato il presidente di Civita Gianni Letta - Da sempre l’Associazione opera come laboratorio di idee e progetti che mettono in connessione il mondo dell'impresa, quello della cultura e le Istituzioni”.

“Civita, già dal 2017, ha aiutato le aziende a rendicontare nel bilancio di sostenibilità i propri investimenti in cultura, con l’emanazione di linee guida - aggiunge il segretario generale Simonetta Giordani - Oggi un ulteriore passo in avanti, con la presentazione di un Rapporto che dà spazio a documenti e testimonianze nella doppia prospettiva delle imprese che investono in cultura e dei musei che si occupano di sostenibilità”.

Il Rapporto Civita offre anche una panoramica degli ingressi ai musei e agli altri luoghi di cultura negli anni della pandemia. Nel 2019 gli ingressi nei luoghi della cultura aperti al pubblico avevano toccato in Italia la cifra record di 129,9 milioni (1,3 milioni in più rispetto al 2018). A fronte di questi risultati trionfali, va tuttavia osservato che, nella media della popolazione, la quota di residenti in Italia che annovera fra le proprie esperienze culturali almeno una visita al museo nell’arco di 12 mesi è rimasta minoritaria pur guadagnando 4 punti percentuali, dal 27,7% del 2006 al 31,8% del 2019. Nell’anno della pandemia si è però ritornati indietro di 13 anni: hanno visitato un museo almeno una volta in 12 mesi il 27,3% dei residenti.

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