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Mostro di Firenze, l'avvocato dei familiari delle vittime chiede di avocare l'inchiesta: "Procura impedisce di svolgere indagini difensive"

Christian Campigli
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Il più pericoloso e feroce serial killer italiano. L'unico per il quale un epiteto ormai desueto, offensivo per certi versi, è ancora usato senza troppo pudore. Torna di stretta attualità la vicenda del Mostro di Firenze, il maniaco che, da solo o insieme ad altri malviventi suoi complici, ha ucciso, tra il 1968 e il 1985, sedici persone. Giovani coppiette, che si erano appartate per poter fare l'amore al buio. Nella propria auto. Una richiesta di avocazione da parte della procura generale di Firenze delle indagini dei cosiddetti “Compagni di Merende” è stata depositata stamani dall'avvocato Valter Biscotti, del foro di Perugia, che rappresenta alcuni familiari delle vittime. “Alla luce di quanto accaduto a seguito di alcune decisioni della procura di Firenze che di fatto impedisce ai difensori delle persone offese di svolgere indagini difensive relative agli otto duplici omicidi siamo costretti ad agire di conseguenza - ha spiegato il legale all'agenzia di stampa Ansa -. Sussistono tutti i requisiti di legge per potersi chiedere l'avocazione prevista dall'articolo 412 del codice di procedura penale per la fuga di notizie sulle relazioni Minervini, le mancate risposte alle legittime istanze dei difensori, di accesso agli atti di processi definiti con sentenze dibattimentali da più di venti anni, la violazione dei termini di durata previsti dall'art. 407, la violazione degli adempimenti imposti dall'art. 407 comma 3 bis del codice, la mancata messa a disposizione della Corte di assise degli atti del fascicolo per il dibattimento del processo Pacciani nella loro integrità e completezza”.

 

 

Una vicenda torbida, che ancora pare essere ben lontana dalla sua conclusione. Troppe le lacune nelle sentenze, troppi i dubbi sul cosiddetto “terzo livello”, ovvero i mandanti. Sui quali si sono sprecati fiumi di inchiostro: dalla setta esoterica alla massoneria deviata, dai satanisti ai medici. Decine le ipotesi. Tutto e il suo contrario. Certo, credere che due semianalfabeti del Mugello siano stati in grado di pianificare, sin nei più insignificanti dettagli, quelle otto mattanze è davvero complicato. Almeno per chi ha ancora sete di verità e di giustizia.

 

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