Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Controcorrente, Nathalie Tocci fa calare il gelo: gli Usa non competono con la Russia. Verso un'estate di guerra

  • a
  • a
  • a

La triste realtà sul conflitto che infiamma l'Europa da tre mesi è che dobbiamo aspettarci un'estate di guerra. Nella puntata di mercoledì 25 maggio di Controcorrente, il talk show condotto da Veronica Gentili su Rete 4, l'analista Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali e docente all'Università di Tübingen, ammette che la via diplomatica per la fine del conflitto è a un binario morto. Anzi, è così dall'inizio della guerra. 

 

"Non c'è mai stato un momento in cui è esistito un negoziato che aveva una reale prospettiva di arrivare effettivamente a un accordo", dice l'analista che ridimensiona la portata della proposta italiana, tra l'altro respinta seppur in modi diversi tanto dalla Russia quanto dall'Ucraina. "Diciamoci la verità, il piano di pace italiano ha avuto una valenza più di politica interna che di politica internazionale". Gentili allora commenta: "Nessuno l'ha mai preso in considerazione?" La risposta di Tocci non lascia adito a ulteriori speranze: "Basta vedere le testate internazionali, non se ne è parlato molto". Questo non tanto per il contenuto della proposta della Farnesina, ma perché "non è questo un questo momento in cui si sta trattando". 

 

L'analista dell'Iai affronta poi il tema degli interessi americani nell'alimentare la guerra, respingendo una lettura di questo tipo. "Non abbiamo gli Stati Uniti belligeranti  e l'Europa che vuole la pace, potrebbe anzi essere il contrario - afferma Tocci - Gli americani stanno pagando pacchetti da 40 miliardi" per armare l'Ucraina, un contributo molto superiore a quello dell'Europa. Quando gli Usa hanno parlato di indebolire la Russia non dobbiamo pensare che Washington consideri Mosca un avversario, argomenta: "Gli Usa non competono con la Russia, il fatto è che o si diminuiscono le possibilità militari" di Mosca o "non è possibile frenare la loro volontà" di fare la guerra. Tesi che lascia perplessi molti degli ospiti di Controcorrente. 

Dai blog