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Vaiolo delle scimmie, casi segnalati e aree infette: "Nessun collegamento". Esperti preoccupati

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Dal Covid al vaiolo delle scimmie: siamo alle soglie di una nuova epidemia? In poche settimane i casi di monkeypox confermati sono saliti a 92 e 28 sono quelli sospetti segnalati all'Oms da 12 Stati membri: Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

Per i medici la situazione non è allarmante, ma richiede uno stretto monitoraggio perché siamo di fronte a un’anomalia. In tutte queste nazioni, infatti, la malattia non è endemica come in Africa. Cosa è cambiato? Perché si sta diffondendo così velocemente e come “viaggia”? E’ quello che vuole capire l’Organizzazione mondiale della Sanità anche alla luce del fatto che per i casi segnalati finora non sono stati stabiliti collegamenti di viaggio con le aree dove il virus è diffuso.

Intanto l’Oms ha spazzato via l’idea che la trasmissione avvenga solo tra omosessuali e bisessuali: “Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente, ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”. Il contagio avviene attraverso l'esposizione alle goccioline esalate (droplet) e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati, il che mette il personale sanitario ad alto rischio di monkeypox. I sintomi principali sono febbre, mal di testa, dolori muscolari ed eruzioni cutanee, talvolta molto pruriginose o dolorose. La malattia spesso risolve entro 14-21 giorni e finora non era stata molto contagiosa tra gli uomini.

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