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Covid, che estate ci aspetta? Il governo rassicura: niente restrizioni, impossibile avere zero contagi

Luca De Lellis
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Filtra ottimismo sul fronte Covid-19 in Italia. I dati, nel confronto rispetto alla situazione di 7 giorni fa, consentono di effettuare previsioni che fanno ben sperare in vista della stagione estiva. Nonostante il tasso di positività rimanga più o meno invariato, sempre stabile intorno al 15%, i 30.804 casi registrati significano un - 24,4 % rispetto ai 40.757 di domenica 1º maggio. Anche la pressione ospedaliera resta su livelli accettabili, pur vedendo un aumento settimanale delle terapie intensive pari al 6,1%.

 

 

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha elogiato le politiche governative che consentiranno secondo lui “un’estate senza restrizioni” a partire dal 15 giugno. Infatti “il Paese e il governo hanno scelto la gradualità per affrontare la pandemia, nelle misure restrittive e nell'allentamento. Dopo due anni da parte dei cittadini c'è una responsabilità diversa, tanto che in alcune situazioni continuano a indossare le mascherine. È il momento di dare fiducia agli italiani”, ha dichiarato Costa nella sua intervista a Radio24. La situazione resta comunque da monitorare: dopo la sostanziale eliminazione del Green Pass il rischio è quello di affrontare alla leggera la pandemia e ricadere nell’incubo in autunno. Quindi è necessario “procedere con la quarta dose per anziani e fragili perché li rende più protetti, così come fare il booster per i circa tre milioni di cittadini che sono in attesa della dose di richiamo. È importante completare il ciclo vaccinale così davanti ad una eventuale recrudescenza del virus siamo protetti tutti”.

 

 

Lo scenario in Italia, per ora, è molto distante da ciò che sta succedendo in Cina, il paese che ha concepito il virus. Milioni di persone sono infatti sotto lockdown e le politiche di contenimento che hanno portato solo ad una leggera riduzione di nuovi casi positivi, stanno comportando un costo insostenibile sia a livello economico che sociale. I cinesi, in varie città, sono costretti a segregarsi in casa e a rimanere a corto di risorse alimentari per giorni. Ciò ha portato alle veementi proteste dei cittadini, come accaduto a Shanghai. Andrea Costa ha fornito la sua versione sul tema: “Il problema è legato ad un diverso obiettivo perseguito dal regime cinese, quello del contagio zero. Utopistico e inarrivabile. Noi sappiamo che è impossibile: dobbiamo convivere con il virus per permettere al paese e agli ospedali di andare avanti senza essere sotto pressione”.

 

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