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Omicron si moltiplica, isolata una nuova sotto-variante. "Non è Xe né Xj", i casi in Veneto

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Omicron cambia ancora faccia. In Veneto è stato sequenziato un nuovo "ricombinante" della variante presente in Italia che non è XE né XJ. È stato individuato nel laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, comprende porzioni delle sottovarianti di Omicron BA.1 e BA.2, ma con porzioni diverse del genoma. Lo ha reso noto l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

 

"Non si conoscono le caratteristiche fenotipiche del ricombinante identificato in Veneto perché ad oggi è stato caratterizzato solo geneticamente, e la continua sorveglianza genetica sarà strategica per capire l’eventuale diffusione del virus sul territorio regionale", spiegano dall’Istituto. Al momento si sa che il virus, prelevato da un paziente veneziano a marzo, è simile ai ricombinanti XJ identificati inizialmente nel nord Europa, ma è differente per alcune mutazioni caratteristiche, e si distingue dalla variante XE, diffusa nel Regno Unito (responsabile di più di 1000 casi). Nel ricombinante Veneto la prima metà circa del genoma appartiene alla variante BA.1 e la seconda alla BA.2, mentre nella variante XE la porzione BA.2 è più estesa e rappresenta circa il 60% del genoma.

 

Dopo l'identificazione a marzo, "a inizio aprile 2022 sono stati rilevati altri due casi ascrivibili allo stesso virus nelle province di Venezia e Padova" dice l'Istituto. " L’analisi della sequenza genetica di questo ricombinante in un contesto globale - spiega lo Zooprofilattico - ha rivelato che il virus è simile ai ricombinanti denominati Xj identificati inizialmente nel Nord Europa, seppure si differenzi rispetto a tali virus per alcune mutazioni caratteristiche (una nella proteina Orf1a, due in Orf1b, una nella proteina Spike, due in Orf8). Il ricombinante identificato attraverso la sorveglianza regionale si distingue" anche "dalla variante Xe". "Non si conoscono le caratteristiche fenotipiche del ricombinante identificato in Veneto - concludono dall’IzsVe - perché ad oggi è stato caratterizzato solo geneticamente e la continua sorveglianza genetica sarà strategica per capire l’eventuale diffusione del virus sul territorio regionale". 

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