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È il compleanno della Nato ma c'è poco da festeggiare

Antonio Siberia
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Settantatré anni fa, il 4 aprile del 1949, veniva firmato ad Washington il trattato della NATO, acronimo che sta per North Atlantic Treaty Organization, l'alleanza militare atlantica il cui scopo, dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale e con il comunismo ormai al Potere in tutta l'Europa orientale, sarà quello di garantire la difesa comune degli Stati membri da eventuali attacchi militari, in particolare da parte del blocco sovietico. Quel 4 aprile al tavolo delle firme sedevano dodici Stati: gli Stati Uniti, il Belgio, il Canada, la Danimarca, la Francia, l'Islanda, l'Italia, il Lussemburgo, la Norvegia, l'Olanda, il Portogallo e il Regno Unito.

Il concetto alla base della NATO verrà incentrato sull'alleanza difensiva, contenuto e ben esplicitato nell'articolo 5 del Trattato: «Le parti - visi legge - concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica».

Pochi anni dopo la nascita della NATO, nel 1955, l'Unione Sovietica assieme ai Paesi comunisti dell'est Europa darà vita al Patto di Varsavia di cui faranno parte, oltre all'Urss, l'Albania, la Bulgaria, l'Ungheria, la Germania Est, la Polonia, la Romania e la Cecoslovacchia. La nascita del Patto di Varsavia porterà nel 1955 all'ingresso della Germania Ovest nella NATO. Da allora, NATO e Patto di Varsavia saranno i protagonisti, per anni, nel Mondo della guerra fredda, con i blocchi contrapposti e una deterrenza basata sulla forza militare. Il Patto di Varsavia non reggerà però alla fine del comunismo e si scioglierà come neve al sole nel luglio del 1991 con la crisi dell'Unione sovietica (che si dissolverà alla fine dello stesso anno), cambiando completamente il quadro dei rapporti internazionali, con la vittoria politica delle democrazie contro i regimi comunisti.

Eppure negli anni in cui si sono contrapposte, NATO e Patto di Varsavia, non si sono mai scontrate direttamente, adoperandosi invece a contrastarsi sul piano dell'influenza internazionale, compresi i conflitti che scoppiavano in giro per il Mondo. Oggi, nel 2022, ai tempi della guerra di Vladimir Putin in Ucraina, il Patto di Varsavia è sepolto da più di trent' anni mentre la NATO è viva e vegeta anche se è diversa rispetto a quella che prese vita nel 1949. Si è allargata, sono entrati altri Paesi, anche ex comunisti dopo il crollo dei regimi, ma mantiene comunque intatto il proprio ruolo globale di Alleanza militare di difesa tra le democrazie. La storia muta continuamente ma la necessità di difendere le libertà, quella rimane intatta nonostante il Mondo si trasformi.

Per capire come siano cambiate tante cose da quel 1949 ad oggi basta ricordare le parole che pronunciò, all'epoca, il generale britannico Hastings Lionel Ismay, il primo segretario generale della NATO. «Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi». I russi sono ancora fuori, e questo non è cambiato, ma la Germania di oggi, del 2022, è dentro da parecchi anni e con l'invasione russa in Ucraina ha scelto di riarmarsi. Perché la storia non si ferma. Mai.

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