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Non è l'Arena, Massimo Giletti in diretta sotto i razzi della contraerea: "Attacco in corso", paura a Odessa

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Esordio choc per la puntata straordinaria di Non è l'Arena con Massimo Giletti che trasmette in diretta da Odessa, la città dell'Ucraina che potrebbe essere il prossimo obiettivo delle forze armate russe nella sanguinosa guerra iniziata poco meno di un mese fa. Giletti domenica 20 marzo è fuori dal rifugio in cui condurrà il programma quando iniziano a sentirsi forti boati e nel cielo cominciano a saettare i razzi della contraerea ucraina. 

 

"L'allarme non è stato annunciato, stanno partendo i razzi della contraerea, in cielo si vedono chiaramente" dice Giletti ai telespettatori mentre cresce la tensione. "Ci dicono di rientrare" nel rifugio della Croce rossa dove è stata allestita la trasmissione di fortuna. Il conduttore invita il cameraman a seguire nel cielo i razzi che continuano a partire per fermare quello che si ipotizza essere un attacco russo, forse da un drone. "Siamo in un teatro di guerra ed essere qui è importante" spiega Giletti che è partito per la prima linea con l'obiettivo di dare una testimonianza diretta del conflitto: "Questa guerra riguarda tutti noi, non solo la Russia e l'Ucraina. È una guerra contro la democrazia. Odessa è una città in attesa, come nel Deserto dei tartari", il romanzo di Dino Buzzati dove i soldati "aspettavano un attacco dal deserto. Qui lo aspettano dal mare".

 

Poco dopo la trasmissione prosegue dal rifugio e il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk si complimenta con il conduttore per il suo coraggio: "Tu a Odessa sei come una no-fly zone". 

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