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Covid, la curva non si piega: morti e ricoveri. Il bizzarro aumento dei casi

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La curva dei dati Covid non accenna a piegarsi sotto il peso del virus che continua a circolare in maniera elevata da Nord a Sud, portando a un aumento di morti e ricoveri. I dati del bollettino ministeriale certificano una fase di crescita dei contagi che non riescono ancora a scendere sotto i 70 mila al giorno. 

Sono 74.024 i nuovi casi di Covid-19 in Italia, rispetto ai 76.250 di ieri, a fronte di 478.051 tamponi effettuati che portano il tasso di positività al 15,5%. E’ quanto emerge dai dati del bollettino del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità.

Nelle ultime 24 ore sono stati 85 i decessi (ieri 165), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 157.692. Con quelli di oggi diventano 13.800.179 i casi totali di Covid in Italia.

Attualmente i positivi sono 1.147.519 (+27.298), 1.138.729 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 8.319, di cui 471 in terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 12.494.968 con un incremento di 48.385 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è il Lazio (8.986), poi Lombardia (8.052), Campania (7.903), Puglia (7.392) e Veneto (6.831).

"Anche questa settimana i dati del Covid-19 in Italia mostrano una tendenza alla risalita" con l'incidenza che "si fissa a 725 casi per 100mila abitanti e quindi siamo al di sopra dei 700 per 100mila. Per quanto riguarda l'Rt, anche qui c'è una tendenza alla crescita: siamo a 0,94, di poco al di sotto dell'unità", spiega Gianni Rezza, direttore generale prevenzione del ministero della Salute, commentando i dati del monitoraggio settimanale.

In particolare, secondo i dati Iss, l'incidenza dei casi Covid in Italia questa settimana è passata a 725 ogni 100.000 abitanti contro i 510 della precedente. Un indice, precisa il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che "è sopra la soglia epidemica. Il numero di nuovi casi è cresciuto: un quadro coerente con la situazione europea, caratterizzata da elevata circolazione e incremento del numero di nuovi casi".

"Il tasso di occupazione dei posti in area medica e in terapia intensiva è rispettivamente al 12,9% e al 4,9% e quindi stabile per l'occupazione in area medica mentre è ancora in diminuzione, anche se graduale, l'occupazione dei posti di terapia intensiva. Questa - conclude Rezza - è una buona notizia".

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