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L'aria che tira, lo storico Franco Cardini fa infuriare il giornalista ucraino Maistruk. "Scemenze", scontro brutale

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I due si erano già incrociati nel talk show h24 sull'Ucraina ma giovedì 10 marzo, a L'aria che tira, si sono trovati finalmente uno davanti all'altro. Parliamo dello storico Franco Cardini, che come noto sottolinea le responsabilità della Nato nell'intervento militare della Russia, e il giornalista e produttore tv ucraino Vadislav Maistruk per il quale Vladimir Putin ha invaso senza motivo il suo Paese facendo strage di civili. 

 

Nel salotto di Myrta Merlino lo storico è tornato sulle bombe russe a Mariupol dove è stato colpito anche un ospedale pediatrico. Cardini invita a non "enfatizzare" eccessivamente gli effetti delle operazioni militari russe: "Premesso che anche un solo bambino morto è un inaccettabile, ma c'è uno iato tra quello che vediamo sul campo e le parole che vengono usate: distruzione e massacro. Fortunatamente, aggiungo". In quell'attacco, per la cronaca, hanno perso la vita tre persone, tra cui un bambino. "La scelta tattico-strategica di Mosca è di lasciare aperta la via della trattativa distruggendo" edifici e infrastrutture ma "non massacrando i civili", in modo da non essere accusati di gravi crimini al tavolo delle trattative. "Anche perché Putin sa che i rapporti tra russi e ucraini sono strettissimi, l'Ucraina per i russi è come la Toscana e Odessa è Firenze". 

 

Il giornalista ucraino è in collegamento da Kiev quando è il suo turno esordisce con un numero: "62 bambini uccisi dall'inizio della guerra. E questo non è un massacro? Non è una strage?", attacca. "Lei anche ieri" a Controcorrente, il programma di Rete 4, "ha detto delle scemenze e continua a farlo anche qui" dice Maistruk a Cardini e i due cominciano a battibeccare. "Non parliamo di scemenze però", ammonisce la Merlino. E Cardini ribatte: "Io ho detto una cosa più radicale di lui, che già un solo bambino è già troppo". 

 

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