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Massimo Galli non si arrende all'oblio: la guerra ci distrae dalla pandemia

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La guerra in Ucraina ha fatto sparire il Covid dai palinsesti e non si vedono più virologi in giro per le tv. Ma gli esperti diventati delle vere e proprie star negli ultimi due anni si stanno "riposizionando" per continuare a prestare il proprio volto alle dirette tv. Lo ha fatto nei giorni scorsi Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza, si rilancia oggi Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. E il tema non può che essere il rischio Covid nel conflitto.

 

"La guerra è sempre un disastro. In pandemia è ancora più drammatica. In Ucraina c’è poco più il 30% di vaccinati. E ora intere città sono nei rifugi sotto terra, nelle condizioni più difficili. Abbiamo imparato tutti a capire cosa può significare" dice l'infettivologo che si pone sulla scia di Ricciardi, che ha lanciato un allarme analogo pochi giorni fa. Ci sono poi le bombe e i missili che possono danneggiare anche gli acquedotti "con i pericoli di inquinamento idrico. Storicamente la guerra si accompagna sempre alle malattie" dice  all’Adnkronos Galli.

 

L'ex primario ha il buon cuore di ammettere: "Sono infettivologo non un commentatore di geopolitica", ma non lesina un commento sulla guerra: "Quello che fa veramente paura in questo momento è la guerra in sé. E come tutti i conflitti non sappiamo quanto finirà. Sul piano della pandemia, purtroppo, rappresenta un elemento distraente per tutta l’Europa rispetto alla necessità di mantenere ancora le attenzioni utili ad evitare altri problemi per la diffusione del virus". "Tutti i conflitti fanno malissimo sul piano delle epidemie  e fanno malissimo al controllo sanitario nelle popolazioni. E questo è sufficiente a descrivere le mie preoccupazioni, oltre che di natura umanitaria anche medica" ribadisce l'infettivologo. 

 

Galli in realtà non aveva lesinato valutazioni geopolitiche neanche prima che la situazione in Ucraina degenerasse in una guerra sanguinosa. Il 14 febbraio in collegamento con Barbara Palombelli, a Stasera Italia su Rete 4, aveva discettato che la tensione nel Donbass e la reazione di Putin "sono problemi che vengono da lontano in un quadro politico generale di una regione in cui ci sono molti aspetti irrisolti". Il medico, che come ha detto oggi non è "un commentatore di geopolitica", allora si era lanciato in un commento pensoso sulla "disgregazione dell’impero russo", una storia "antica" tanto che "le relazioni tra Ucraina e Russia sono state problematiche non da oggi”. 

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