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Senza Green pass non si può ritirare la pensione alle Poste

Francesco Storace
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La prossima mossa sarà via le dentiere. La vita senza green pass come sulle montagne russe, il pericolo è il mio mestiere. Da febbraio servirà il certificato verde persino per ritirare la pensione alle poste e non si capisce se si tratti di una misura da buontempone più che da tampone, partorita da chissà quale eccelsa mente del governo di Mario Draghi.

Il nonnino potrà mettersi in fila per andare al supermercato, girare per scaffali, verificare il lucidascarpe o i calzettoni più graditi, ma guai se si mette ad aspettare il suo turno per entrare all’ufficio postale. E probabilmente non potrà nemmeno pagare la bolletta. Oppure pagarsi il tampone per ottenere il green pass di base…

Nel frattempo un trust di scienziati sta verificando che altro infliggere a chi non ha ancora il possesso dello straordinario strumento inventato dal governo e che comincia ad essere ripudiato da chi ci aveva imitato dopo averci “copiato”.

Forse ci inibiranno anche l’ingresso in casa nostra in attesa di vendercela a qualcuno più rispettoso delle norme di Stato… Replicano i difensori a oltranza di proprio tutte le trovate di Palazzo Chigi. Ma dai sono quasi tutti vaccinati, i pensionati… e ancora: nella stragrande maggioranza dei casi hanno un conto corrente con l’accredito della pensione. Oppure hanno Bancomat e chissà che altro ci si può inventare pur di difendere la scelta del governo.

E’ serissimo pure l’ottimo sottosegretario alla Salute Andrea Costa quando afferma tutto buonino che “parliamo di una platea di cittadini in cui ricordiamo che oltre il 95% è in possesso del requisito perché parliamo della fascia” di età “in cui la percentuale di vaccinazione” contro Covid-19, “tra quelli che non si possono vaccinare per motivi seri e quelli che si sono vaccinati, arriva quasi al 100%”. 

Applausi vivissimi, eccellenza. E allora a che serve una mossa che fa solamente indemoniare chi non ce la fa più a vedere questo esercizio continuo di vessazioni inutili? Vi fanno paura uno o due vecchietti non vaccinati per ufficio postale?

Il dpcm vergato ieri da Mario Draghi ha stabilito che ci sono attività per le quali non c’è bisogno di esibire il green pass. E se ci pensiamo almeno questo lo hanno risparmiato a chi ha fatto una propria scelta (e a parte il dettaglio che con l’obbligo vaccinale oltre i 50 anni sarà difficile sfuggire…).

La fortuna vuole che non ci sarà bisogno del documento che certifica il tutto a posto per soddisfare le proprie esigenze alimentari, quelle sanitarie, di sicurezza e giustizia.

Bene, puoi andare a sporgere denuncia presso il commissariato o la stazione dei carabinieri senza tirare fuori il green pass, ma non azzardarti ad andare a ritirare la pensione. Forse avranno escogitato una convenzione con i supermercati per acquistare alimenti senza pagare? O bisogna assoldare un rapinatore fidato, nel senso che aspetta la vaccinazione per il saldo del dovuto?

Poi, se il nostro pensionato – che maledice un po’ il Covid e anche un pochetto il governo perché non può riscuotere il frutto dei suoi contributi – volesse rientrare in casa dopo essersi fatto prestare (ovviamente…) un libro o un giornale niente da fare. Senza green pass niente cultura. E nemmeno le sigarette. A letto senza cena. Si ritorna giovani.

Morale: pare permanere all’interno dell’esecutivo una sfrenata volontà di farsi mandare al diavolo dal popolo. Perché il tema non sembra più sivax o novax. Anche chi è vaccinato fino alla terza dose non comprende più il perché di certe misure. Ormai pare aver preso il sopravvento un gusto sadico di colpire chi non ha il green pass che pure non viene più giudicato come lo strumento salvifico che doveva salvare il mondo.

Ma da noi è diventato impossibile ragionare attorno ad un errore politico. E così si compromette persino quello che è il risultato della campagna vaccinale. Siamo difronte ad un’ostinazione degna di miglior causa, perpetrata con lo strumento che era tanto caro al governo di Giuseppe Conte: il dpcm. Tante parole, pronunciate o scritte, di sostegno al governo Draghi rischiano solo di restare scolpite sulla sabbia. Ci ripensino rapidamente.

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