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Obbligo vaccinale, si va verso la stretta sui lavoratori no vax

Dario Martini
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Il governo si spacca sull'obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori. Se Forza Italia e Pd sono favorevoli, il M5s e soprattutto la Lega, seppur con motivazioni diverse, tirano il freno. Così, alla fine il Consiglio dei ministri di ieri sera si conclude con un rinvio su questo tema. «Abbiamo espresso dei dubbi», spiega il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, «ne discuteremo in un altro Cdm». La nuova restrizione nei confronti dei no vax è stata inizialmente discussa nella cabina di regia che si è svolta prima del Consiglio dei ministri.

Alla riunione hanno partecipato Giorgetti, Roberto Speranza (Salute), Stefano Patuanelli (Politiche agricole), Dario Franceschini (Cultura), Elena Bonetti (Famiglia) e Mariastella Gelmini (Affari regionali) oltre al coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente Iss Silvio Brusaferro. L'idea è quella di estendere il super green pass, che in pratica vale solo col vaccino, a tipologie di attività attualmente non contemplate dalla normativa, come i trasporti, le fiere e gli impianti sciistici. È apparso subito evidente la distanza tra le forze politiche. La proposta vede favorevole il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che da giorni spinge in questa direzione.

Di fatto, si tratta di un obbligo vaccinale mascherato nei confronti di chi lavora. Anche per i no vax più ostinati, infatti, è difficile rinunciare allo stipendio. Pare che Giorgetti abbia chiesto di inserire un indennizzo dello Stato in casi di effetti indesiderati per chi è costretto a vaccinarsi per lavorare. «Non siamo contrari all'obbligo di super green pass come dimostrano i precedenti decreti, ma con raziocinio», spiega invece nel corso della cabina di regia il capodelegazione M5s Patuanelli: «Abbiamo sempre ragionato per funzioni: forze ordine, docenti, sanitari. Quelli a contatto con le persone. Quale sarebbe la ratio di distinguere tra un lavoratore è un disoccupato? - chiede Patuanelli - Forse a questo punto conviene ragionare sull'obbligo vaccinale», insiste.

L'opposizione del titolare dell'Agricoltura all'estensione del super green pass per i lavoratori, viene sottolineato, è legata a motivi «diversi, opposti» a quelli che hanno portato anche il capodelegazione leghista a dire no alla misura. La richiesta della vaccinazione per lavorare era stata inoltrata anche dalle Regioni, che hanno proposto al governo un'estensione del super green pass al mondo del lavoro tout-court. Intanto, il governo ha deciso anche un ampliamento dei casi in cui è obbligatorio il green pass rafforzato (non serve per i bambini sotto i 12 anni) che scatterà dal 10 gennaio e durerà sino alla fine dello stato di emergenza: sui mezzi pubblici di trasporto; in alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all'aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all'aperto; centri culturali, centri ricreativi per le attività all'aperto. Ridotta la capienza degli impianti sportivi: 50% per quelli all'aperto e 35% al chiuso. 

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