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Tamponificio inutile, ecco il vero business del Covid. A In Onda Bassetti se la piglia con la politica

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L’arrivo della variante Omicron ha cambiato gli scenari del Covid e Matteo Bassetti è stato il primo tra gli esperti del virus ad auspicare un drastico cambiamento sull’isolamento domiciliare per i contatti stretti dei positivi. Ad In Onda, programma di La7 condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio, il direttore delle Malattie Infettive dell'area metropolitana di Genova ribadisce il proprio pensiero, avvertendo del grande pericolo di un semi-lockdown mascherato: “Nei vaccinati positivi, sia per quelli con doppia che con tripla dose, vediamo sintomi influenzali, un raffreddore rinforzato. È una questione molto più gestibile rispetto al passato, vediamo malati diversi. Chi ha il raffreddore non può avere le stesse regole di chi ha la polmonite, se noi mettiamo in quarantena tutti i contatti potenziali di questi 100 mila positivi blocchiamo il Paese. Le regole sono quelle di due anni fa, andrebbero cambiate. A breve avremo 100 mila contagi al giorno, con 10 milioni di persone quarantenate o isolate. Così ci sarà un lockdown di vaccinati, sono regole vecchie”.

 

 

Negli ultimi giorni si è assistito ad una vera corsa al tampone per passare in compagnia le feste di Natale, immagini che lasciano Bassetti interdetto: “Lo diciamo da sempre che i tamponi, soprattutto quelli rapidi, non sono una patente di sicurezza, danno una fotografia istantanea e quindi non ti dicono niente su quello che succederà nei giorni seguenti. In più hanno dei falsi negativi. Noi abbiamo voluto dare una falsa speranza dicendo ‘fate il tampone, non il vaccino, vedrete che ne uscite’. Qualcuno ha delle grosse responsabilità su questo, anche a livello politico. I tamponi non sono una risposta, il vero business di oggi non sono i vaccini, ma i tamponi. Code chilometriche per farti dire che non hai il Covid, poi magari nelle 24 ore successive ce l’avrai oppure ce l’avevi in quel momento ma non è apparso perché la sensibilità di questi test è del 60%. Nel 40% dei casi in cui sei positivo, i tamponi ti dicono che sei negativo, mandano in giro persone con false patenti. I tamponi hanno senso solo per chi è sintomatico in una fase come questa. Abbiamo creato un vero tamponificio inutile e fuorviante in Italia. Il test rapido dovrebbe essere chiesto da un medico e letto da un medico. C’è gente - racconta il medico su esperienze personali - che risulta positiva al Covid e pensa gli sia caduto addosso il reattore nucleare di Chernobyl. Mi chiamano spaventati, ma avere il Covid non vuol dire prendere la peste”.

 

 

La De Gregorio, dopo il lungo discorso di Bassetti sui tamponi, chiede al suo ospite se è favorevole ad ulteriori restrizioni per i no-vax: “Teoricamente potrebbe essere una soluzione, ma penso sia difficile da realizzare. Aveva molto più senso progredire verso l’obbligo vaccinale per alcune classi di età e per alcune categorie di lavoratori. Già è in atto uno scontro molto pesante in questo Paese, e io ne ho fatte le spese come molti altri. Chiudere in casa i no-vax ha più risvolti di tipo politico che altro. È importante portare i no-vax alle vaccinazioni, non possiamo permetterci di avere 6 milioni di vaccinati. Chi si vaccina si contagia, ma gli viene il raffreddore, non ha la polmonite, non sta male. Chi va in terapia intensiva dei vaccinati ci va per altri motivi o perché il vaccino non ha risposto, ad esempio chi ha fatto interventi cardiochirugici e poi - conclude l’infettivologo ligure - è positivo ad un tampone”.

 

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