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“Abbiamo sbagliato”. L'ammissione del consulente di Figliuolo: impossibile stabilire la fine della pandemia

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Gli scienziati italiani avevano fissato per gli ultimi mesi del 2021 il traguardo dell’immunità di gregge che avrebbe fatto uscire il Paese dal Covid. Ma tali previsioni non si sono rivelate affatto azzeccate e il primo a fare il mea culpa è Guido Rasi, consulente del generale per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ed ex direttore dell’Ema, intervistato da La Stampa: “Abbiamo sempre ragionato come se stesse per finire, mentre siamo sempre più consapevoli che sia impossibile stabilire una data di conclusione della pandemia. La prospettiva non è necessariamente pessimista, ma la variante Omicron ci ricorda l’imprevedibilità della situazione. La speranza - sottolinea Rasi - è che arrivi una variante sufficientemente stabile ed evoluta da determinare un’endemizzazione della pandemia e facilitare la vaccinazione globale”.

 

 

L’ex numero uno dell’Ema è raggiante per i primi dati delle vaccinazioni nella fascia tra i 5 e i 12 anni: “La campagna vaccinale pediatrica sta andando meglio di quanto si pensasse. Molte famiglie hanno capito che non ci sono rischi reali. D’altra parte i dati americani sono spettacolari e in Italia procede tutto per il meglio. Il regalo di Natale da fare ai figli è vaccinarli”. Come risolvere invece la questione dei pochi vaccinati nel continente africano? Rasi auspica un cambiamento: “Non è questione di brevetti, di profitti o di produzione, ma di logistica. Sul modello della campagna italiana, l’Oms dovrebbe trovare la forza di riorganizzare la distribuzione dei vaccini nei Paesi svantaggiati, in attesa di riuscire a produrli in loco”.

 

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