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La famiglia Benetton e tutti quei "non ricordo" di Gianni Mion: il piano diabolico

Gianfranco Ferroni
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In questi giorni nel mondo della finanza e delle costruzioni, tra Milano e Roma, gira una storiella di cui è protagonista Gianni Mion. Il Fatto Quotidiano ha da poco pubblicato alcuni stralci dell'interrogatorio a cui è stato sottoposto il manager che per tanti anni ha servito i Benetton, con Mion che accusa gli azionisti di maggioranza di Atlantia e l'ex ad Giovanni Castellucci in merito al disastro del ponte Morandi a Genova. Alcuni ipotizzano che Mion, da sempre considerato uomo forte di Edizione, holding dei Benetton, vorrebbe oggi passare da "bella addormentata nel bosco", con un mix paradossale di "non ricordo" e di "l'avevo pensato" riferiti ai magistrati su un presunto incontro svoltosi prima del 2013 in cui si sarebbe parlato anche del ponte genovese, avendo in realtà nel mirino anzitutto i Benetton e poi anche Castellucci, e che tale comportamento sia dovuto all'astio maturato da Mion per il duplice licenziamento prima nel 2016 e poi nel 2020, ma non lesinato mai anche nei confronti di un altro storico big di Autostrade, "don Vito Gamberale". Possibile?

 

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