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Con la pillola Covid niente tamponi ai no-vax, l'arma finale di Antonella Viola

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Una delle accuse più frequenti nei confronti dei virologi, immunologi ed epidemiologi è: si parla solo del vaccino e mai delle cure per il Covid. Per Antonella Viola sono "Uno strumento in più ma non sono un'alternativa al vaccino" dice l'immunologa giovedì 16 dicembre a Otto e mezzo, il programma di Lilli Gruber su La7. "Non si può dire: se mi ammalo tanto c'è la pillola. Il problema è che per essere efficaci farmaci devono essere somministrati nei primissimi giorni della malattia". 

 

L'immunologa tira in ballo un argomento delicato, che è probabile tornerà all'attenzione nelle prossime settimane. A chi indirizzare farmaci e test? "È strategico decidere a chi dedicare i tamponi. Se l'uso della pillola dipende dalla tempestività della diagnosi devo fare in modo che il tampone sia veloce. Se devo utilizzarlo per dare il green pass a chi non si vuole vaccinare..." Insomma, ci sono delle scelte che "vanno fatte" per stabilire le "priorità", dice la Viola che poi va al punto del problema: "Con una situazione come questa l'unica strada è l'obbligo" vaccinale, "Non ce ne è un'altra" dice l'immunologa.

 

In precedenza la Viola aveva detto: "Il problema dei vaccini è che abbiamo capito che dopo un po' non hanno più la stessa copertura. Ci si può contagiare e ammalare, per questo sono preoccupata". Soprattutto alla luce dell'espansione della variante Omicron: "Se è vero che i contagi si raddoppiano in due giorni, bisogna convincere i no vax a vaccinarsi". 

 

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