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Vaccino ai bambini, la previsione di Guido Rasi sulle dosi agli under 12: "Partenza lenta"

Luigi Frasca
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Non ci sarà la corsa a vaccinare i bambini. Ne è convinto Guido Rasi, consigliere del commissario straordinario alla gestione dell'emergenza Covid Figliuolo. «Ci aspettiamo un avvio cauto, perché anche qui chi poteva stare zitto non l'ha fatto, chi ha parlato senza avere ancora i dati non l'ha fatto», spiega Rasi a «Mezz'ora in più» sui Rai3, a proposito della campagna vaccinale anti-coronavirus che partirà a breve in Italia per la fascia 5-11 anni.

«I numeri sono 4 milioni di bambini vaccinati in America, sono più di tutta la popolazione pediatrica che dobbiamo vaccinare in Italia, non hanno avuto nessun segnale importante anzi molti meno effetti collaterali rispetto alla fascia 12-18», aggiunge poi Rasi, che spiega: «Sui vaccini alla fascia 5-11 anni la società italiana di pediatria si è espressa in maniera inequivocabile, stanno vedendo crescere nei reparti forme di Covid severo nei bambini, il Covid nei bambini può durare a lungo come il long Covid negli adulti e quello è il pericolo più grosso perché il virus è sperimentale non il vaccino». Quanto alla campagna vaccinale, Rasi si dice soddisfatto: «Mi aspettavo numeri peggiori, all'inizio della campagna c'era un 33% che era determinato a rifiutare il vaccino, adesso siamo a un 15-12%.

Tutto sommato c'è stato un guadagno di chi dice: il vaccino è sperimentale lo faccio lo stesso». Il consigliere di Figiuolo tende poi a rassicurare gli italiani sulla variante Omicron: «Bisogna smettere di parlare di Omicron finchè non ci sono risposte precis». Non abbiamo una risposta a due domande specifiche. Come si comporta clinicamente? Buca o non buca i vaccini? Quando avremo queste rispsote potremo dire chi è omicron e come possiamo gestirla». Secondo Rasi, «in un paio di settimane dovremmo avere la risposta alla prima domanda, capire cosa fa clinicamente». Per il secondo quesito, «possiamo fare tutte le congetture che sono tutte vere e o false. In numeri ce lo diranno mi auguro in poco tempo. Non è facile raccogliere i numeri perché per fortuna, questa variante è poco diffusa». Anche Andrea Crisanti e Fabrizio Pregliasco tendono a esprimere giudizi ottimisti sulla variante Omicron. Per entrambi bisogna attendere qualche settimana, ma la nuova variante probabilmente è meno virulenta anche se più contagiosa. 

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