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DiMartedì, la dottoressa Gallavotti e l'allarme variante Omicron: qual è l'effetto sui vaccini

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A DiMartedì la professoressa Barbara Gallavotti, ospite di Giovanni Floris su La7, ha parlato della Omicron, spiegando quali siano le attuali paure principali della comunità scientifica: "La preoccupazione è che questa variante renda meno efficaci i vaccini sperimentati finora". "I vaccini attuali - ha spiegato ha Gallavotti - sono disegnati per insegnare al nostro sistema immunitario a riconoscere questa specifica proteina spike e a contrastarla producendo anticorpi che legandosi alla proteina mettono il virus in condizione di non nuocere". Ma questi vaccini - spiega chiaramente la biologa - sono stati messi a punto all'inizio della pandemia e sono stati disegnati in modo da riconoscere quella proteina spike che era caratteristica del virus che circolava all'epoca, quello di Wuhan. Da allora, però, il virus è cambiato in tanti modi: ogni variante è caratterizzata da un'impronta digitale diversa "anche se non così tanto da impedire ai vaccini di riconoscerla che continuano a proteggere dalla malattia grave" sottolinea la dottoressa Gallavotti. 

"La Omicron ha una cinquantina di cambiamenti a suo carico, di cui almeno una trentina proprio nella proteina spike e questo non è un buon indizio perché sono di più dei 23 cambiamenti della Alpha e dei 21 della Beta". E su questo sorge il dubbio inquietante: "Non c'è molto di rassicurante sulla carta - sottolinea la Gallavotti - perché la Omicron sembra avere dei cambiamenti caratteristici della variante Beta, che aveva una certa capacità di sfuggire ai vaccini. E non solo, perché sembra avere a carico anche alcuni cambiamenti tipici della Delta, che a infettare è bravissima. Per questo qualcuno l'ha già soprannominata variante Frankenstein: la paura è che abbia preso il peggio delle due che l'hanno preceduta"

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