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La quarta ondata Covid non si ferma. Il governo punta ancora sui vaccini e terza dose

Maria Elena Ribezzo
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Mentre non si placa la quarta ondata del Covid in Italia, il governo continua a puntare sui vaccini. Considerati i dati, «è ragionevole pensare che ci possa essere un’estensione graduale della platea della terza dose». L’obbligo del booster per il personale sanitario sarà portato in consiglio dei ministri già in questa settimana. La proposta era stata avanzata dal ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della cabina di regia tra Mario Draghi e i capidelegazione dei partiti di maggioranza che si è svolta nei giorni scorsi. Date le scadenze agli sgoccioli per i primi vaccinati con doppia dose lo scorso anno, sulla riduzione della durata del Green Pass «c’è una riflessione in corso, alla luce delle ultime indicazioni di carattere scientifico. Prevedo che ci possano essere modifiche, abbiamo un po' di settimane davanti per fare questa riflessione», spiega Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Non è invece sul tavolo l’ipotesi della validità del certificato verde solo con i tamponi molecolari e non con i rapidi: «L’unica riflessione in atto è sulla durata del green pass. Non è sul tavolo neanche l’idea di togliere il tampone per ottenere il certificato verde», insiste Costa.

 

 

Chiede a gran voce di rivedere i criteri del green pass il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù: «Prima di arrivare al lockdown dovremmo vaccinare chi non si è vaccinato poi dovremo favorire la terza dose al più presto e ripensare il green pass, per la validità». Anche perché, afferma, dopo la terza dose «l’organismo risponde dieci volte meglio». E ricorda: «Tutti i vaccini hanno una terza dose, le prima due sono priming, il booster stimola cellule memoria». Palù annuncia anche che è attesa per il 29 novembre la decisione dell’Ema sui vaccini per i bambini. «Prima i bambini non si infettavano e trasmettevano pochissimo - osserva - con il virus che è cambiato invece ora accade che si contagino. La decisione dell’Ema sui vaccini ai più piccoli è attesa per il 29 novembre e seguiremo le indicazioni che saranno date».

 

 

Intanto, il ministero dei Trasporti e quello della Salute riscrivono le regole per bus, taxi e treni. Si potrà viaggiare in non più di due (seduti nei sedili posteriori) in taxi ed ncc, a meno che non si faccia parte della stessa famiglia. Per i bus, si potrà utilizzare anche la porta anteriore prevedendo l’installazione di un separatore protettivo dell’area di guida e il riavvio della vendita dei biglietti e delle attività di controllo a bordo, ma igienizzazione e sanificazione dei mezzi saranno obbligatorie almeno una volta al giorno. I treni potranno essere fermati, su decisione di autorità sanitarie e polizia, in caso di presenza di passeggeri con sintomi riconducibili al Covid-19, per procedere a interventi d’urgenza. L’azienda dovrà sanificare il convoglio prima di rimetterlo in moto e, nelle grandi stazioni, il controllo dovrà essere fatto preferibilmente prima della salita sul mezzo. Sono intanto 5.144 i nuovi casi di Covid-19 in Italia e 44 i morti in 24 ore, che fanno salire il numero totale dei decessi dall’inizio della pandemia a 132.819. Gli attualmente positivi hanno superato la soglia dei 120mila. Con un totale di 248.825 tamponi (molecolari e antigenici), il tasso di positività sale al 2,1%. Non si aveva una percentuale sopra il 2% dalla metà di settembre.

 

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