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Piazzapulita, il prof Alberto Mantovani lancia l'allarme su Covid e vaccini: i veri danni del virus

Giada Oricchio
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“Non ascoltate le fake news. I vaccini non causano sterilità e nemmeno modificazioni genetiche”. A “Piazzapulita”, il programma sull’attualità di LA7, il professor Alberto Mantovani, direttore dell’Istituto Humanitas di Rozzano IRCSS, tranquillizza sul vaccino anti-Covid ai bambini: “E’ sperimentato e controllato, i dati ci sono e sono disponibili. E’ già stato dato in milioni di bambini dagli 11 ai 16 anni, io lo farei a un mio figlio di quell’età. Dico alle mamme di non ascoltare le fake news, i vaccini non causano modificazione genetiche né sterlità, io ho otto nipoti e se fosse così mi preoccuperei”.

Le nuove varanti del virus sono più contagiose, per questo l’immunologo avverte: “Non è vero che i bambini non si ammalano, negli Stati Uniti ci sono state 1.900.000 infezioni tra i bambini, 8000 sono stati ospedalizzati e 100 sono morti. I dati dicono che circa il 25% delle nuove infezioni negli USA sono pediatriche. Il nemico è più infettivo e aggressivo e noi siamo preoccupati per le varianti future. Allaccerei la cintura di sicurezza a figli e nipoti”.

Gli scienziati hanno iniziato a studiare anche il long Covid e Mantovani ammette che gli effetti a lungo termine sono una preoccupazione per la malattia, mentre non lo sono per i vaccini. “C’è una malattia nuova, si chiama Mis-C e colpisce i bambini più grandi dopo Covid. Poi ci sono gli effetti a lungo termine del Covid ed è uno spettro molto vasto: dal sistema nervoso centrale, alla nebbia, alla depressione nell’adulto, i reni e il polmone. Il long Covid c’è anche nei bambini, uno studio inglese stima che 15 settimane dopo l’infezione acuta, 1 bambino su 7 ha ancora effetti del covid. Gli Stati uniti hanno stanziato più di 1 miliardo di dollari per studiare il long Covid. Questo è un motivo in più per vaccinare noi e i bambini”.

Il professore è favorevole alla terza dose del vaccino che “ci protegge da ospedalizzazione e malattia grave” e serve a tutelare immunocompromessi e persone fragili, un modo: “Chi si vaccina protegge la propria famiglia e i propri cari. Facciamo il richiamo, si fa per tantissimi vaccini, niente di strano”. Lo scienziato conferma che il vaccino rimane una buona copertura fino a un anno per l’ospedalizzazione, ma ammette: “Non siamo in grado di prevedere la durata della memoria immunitaria. La terza dose ci darà una protezione di lunga durata, ma non siamo capaci di prevedere quanto”.

Infine smentisce che la tecnica mRNA sia nuova, si basa su una ricerca ventennale che inseguiva il sogno di sviluppare vaccini terapeutici contro il cancro, dunque niente è stato improvvisato. L'immunologo conclude: “Se mi aspettavo resistenza del Covid? Non mi ha preso di sorpresa, si comporta come altri virus compreso quello influenzale. E’ un virus generalista per la sua capacità di adattarsi e cambiare, dobbiamo trattarlo come un bersaglio mobile, allacciamoci le cinture e comportiamoci con prudenza”.

 

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