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Covid, i virologi già vedono la quarta ondata

Angela Barbieri
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La quarta ondata è più di una possibilità. Una trasmissibilità basata sui casi sintomatici in aumento e intorno alla soglia epidemica che va monitorata «con estrema attenzione» perché potrebbe preludere a una «recrudescenza epidemica». Dopo settimane di situazione sotto controllo l’Iss torna a mettere in guardia sull’andamento della situazione epidemiologica. Nessun rischio al momento di crescite esponenziali e di ospedali sotto stress ma un campanello d’allarme da non sottovalutare.

L’Rt viene stimato attorno a 0,96 ma la proiezione per la prossima settimana lo fa schizzare a 1,14, sopra alla soglia di 1. In rialzo pure l’incidenza, che arriva a 46 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 34 della scorsa settimana. La crescita dei casi riguarda tutte le regioni e tutte le fasce di età, compresa quella pediatrica. «In particolare la fascia pediatrica 6-11 anni», specifica il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

Le regioni a rischio moderato sono 18 mentre il tasso di occupazione di aree mediche a livello nazionale sale al 4,5%. Resta invece stabile quello di occupazione delle terapie intensive al 3.7%. Si registra inoltre un «forte aumento di nuovi casi non associati a catene di trasmissione», un segnale che la fondamentale opera di tracciamento torna ad essere difficoltosa. Numeri che consentono comunque a tutte le regioni di rimanere in zona bianca.

L’invito dell’Istituto superiore di sanità è quello di «mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». E che servano «massima attenzione e cautela», lo dice anche Roberto Speranza. Il ministro della Salute da un lato mette in luce come l’Italia abbia «i numeri più bassi d’Europa» e dall’altro che la crescita ci sia «anche qui». Per questo - prosegue - occorre «insistere con i vaccini e accelerare la campagna delle terze dosi, importante per proteggere i più fragili». Un appello condiviso dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, secondo cui «i vaccini stanno mostrando la loro straordinaria capacità nel proteggersi soprattutto dalla malattia grave ma bisogna continuare a tenere dei comportamenti prudenti come l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi».

I dati delle ultime 24 ore riportano 5.335 nuovi casi e 33 decessi con un tasso di positività in crescita all’1,1%. Per quanto riguarda gli ospedali si registrano 49 pazienti in più ricoverati in area medica e 2 in terapia intensiva. Non tutti gli esperti sono convinti però che la quarta ondata sia a un passo. La risalita dei casi Covid nelle ultime settimane «è più una recrudescenza del virus che una quarta ondata», spiega all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, secondo il quale «il numero dei contagi aumenterà e dobbiamo monitorare bene la situazione ma, grazie alla copertura delle vaccinazioni, non credo che assisteremo a scenari come quelli vissuti in passato. Credo che abbiamo imparato molto a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza, sappiamo che oggi i dati da tenere d’occhio sono i ricoveri in area medica e in terapia intensiva».
 

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