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Covid, l'annuncio di Speranza: terze dosi di vaccino anche ai più giovani. Campanello d'allarme dai ricoveri

Benedetto Antonelli
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Valutare la terza dose di vaccino anti Covid anche «per altre categorie» oltre a quelle che oggi sono indicate. Attualmente sono riservate ai chi ha più di 60 anni. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, delinea quello che potrebbe essere il piano per i mesi invernali. Un’ipotesi definita «ragionevole» pure dal sottosegretario Andrea Costa, che indica nell’inizio del 2022 una data possibile per l’allargamento della platea. Ad oggi in Italia sono state somministrate oltre 700mila «booster» a over 80, ospiti delle Rsa, personale sanitario e pazienti fragili e da giorni ormai il loro numero è superiore rispetto a quello delle prime dosi inoculate. A guidare ogni tipo di decisione - precisa Speranza- sarà come sempre «l’evidenza scientifica». Il richiamo potrebbe diventare di fondamentale importanza nei mesi più freddi dell’anno, con il Covid che sembra voler rialzare la testa. Nelle ultime 24 ore infatti i casi sono stati 3.702 con 33 decessi e un tasso di positività in aumento allo 0.8%. L’impatto sull’occupazione dei posti in area medica e sulle terapie intensive resta pressoché nullo ma la curva epidemiologica, dopo settimane, sembra aver arrestato la sua discesa per assestarsi su una fase di plateau.

 

 

E che la tanto agognata immunità di gregge non possa essere un obiettivo raggiungibile con il Covid lo esplicita pure il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Per l’esperto di sanità pubblica gli obiettivi devono essere altri ovvero ridurre il più possibile la circolazione del virus ed i contagi e contenere al minino ricoveri e morti. Questo traguardo si può raggiungere da una parte con «una massiccia copertura vaccinale della popolazione garantendone la durata nel tempo» e dall’altra con «misure di contenimento» come mascherine e distanziamento. Una strategia che ha nel green pass uno strumento ritenuto fondamentale dal governo. Tra l’altro, per Brusaferro «oggi siamo in una situazione epidemiologica positiva, dove la circolazione del virus è in decrescita. Questo lo dobbiamo al fatto che c’è un’ampia fascia di popolazione che si è vaccinata. L’obiettivo è convivere con il virus, perché se l’immunità di gregge è intesa come azzeramento della circolazione del virus, questa tipologia di virus non ci consente di immaginare questa soluzione. Però possiamo immaginare una convivenza».

 

 

 

Negli ultimi giorni, dopo l’introduzione dell’obbligo per accedere ai luoghi di lavoro, si è arrivati anche a un milione di certificati verdi scaricati in 24 ore. La stragrande maggioranza però è frutto di tamponi effettuati. Speranza ribadisce la contrarietà alla gratuità del test. «Il costo è stato calmierato mentre ricordo che il vaccino, la vera chiave per chiudere questa stagione, è gratuito e per tutti», dichiara rispondendo a un’interrogazione in merito nel corso del Question time alla Camera. E sui vaccini si esprime pure il Consiglio di Stato giudicando legittimo l’obbligo per il personale sanitario. Se le misure per arginare il virus resteranno dall’altra parte c’è comunque la volontà di dare il maggior respiro possibile all’economia pertanto, come confermato dal sottosegretario Costa, si spera che entro fine anno le capienze possano essere portate al 100% in tutti i campi, salvo nuove impennate nella curva del contagio.

 

 

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