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Green pass, porti e autisti dei tir in rivoltà: "Venerdì blocchiamo l'Italia"

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Si annuncia un venerdì da incubo per il 15 ottobre, il giorno dell'entrata in vigore dell'obbligo di green pass per recarsi a lavoro. Le proteste rischiano di bloccare il settore degli autotrasporti e dei porti italiani, come annunciato da più parti in queste ore.

«L'unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il certificato - ha detto il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, all'Huffington Post - il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma».

 

«Può succedere di tutto» conferma all'Ansa il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè. «Si sta determinando una situazione per cui si rischia che venerdì e sabato il trasporto in Italia si blocchi. Dal ministero non abbiamo risposte e se questo atteggiamento proseguirà e non uscirà un chiarimento, può succedere di tutto. Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il green pass e questo verrà invece imposto alle imprese italiane - aggiunge Uggè - stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Ci auguriamo di no, ma ne stiamo discutendo».».

«Il danno economico, se ci sarà, sarà causato dalla testardaggine del solo governo italiano a mantenere questa misura criminale. Speriamo che in giro per l'Europa vengano tutti a tirare le orecchie al Governo italiano affinché tolga questo decreto» ha aggiunto Puzzer.

I lavoratori del porto di Trieste hanno annunciato ieri il blocco totale delle operazioni a partire da venerdì. La circolare del ministero dell'Interno, che invitava le imprese del settore a valutare l'opzione dei tamponi gratis per i dipendenti, è stata infatti respinta dal Coordinamento lavoratori portuali Trieste, la forza sindacale protagonista lunedì scorso della manifestazione contro il green pass a cui avevano partecipato 15 mila cittadini.

Allo scalo di Trieste secondo alcuni dati la percentuale di lavoratori non vaccinati sarebbe vicina al 40%. Intanto il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'adriatico Orientale Zeno D'Agostino minaccia le dimissioni: «Non è possibile - ha spiegato - un blocco a oltranza di un'infrastruttura strategica come il porto anche perché il ritiro dell'obbligo di green pass non dipende nemmeno da me».

Sembra più tranquilla la situazione nei porti del Sud Italia. In Puglia, nei cinque porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi «non temiamo particolari situazioni di criticità, scioperi o blocchi» assicura il segretario generale dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani. In Campania, a Napoli, Castellammare di Stabia e Salerno è bassissimo il rischio che l'introduzione del green pass obbligatorio possa causare un blocco delle attività. Quanto alla Sicilia, i portuali di Palermo che non posseggono il green pass sarebbero soltanto una trentina su un totale di 450 lavoratori in organico.

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