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"Qualcuno dovrà risponderne" La beffa dei banchi "infiammabili" di Arcuri fa infuriare la Lega

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Lo scandalo dei banchi monoposto a rischio incendio arriva sui banchi del governo. A rilanciare la prima pagina de Il Tempo di oggi domenica 3 ottobre in cui abbiamo raccontato la vicenda è Rossano Sasso,  sottosegretario di Stato al Ministero dell'istruzione nel governo di Mario Draghi. 

 

"Dopo le mascherine costate milioni di euro, distribuite nelle nostre scuole e dopo un anno fatte ritirare perché non proteggevano i nostri bambini, è il momento dei banchi altamente infiammabili che nessun dirigente scolastico voleva e anche questi costati milioni di euro (costerà anche ritirarli dalle scuole ora ...)", scrive il leghista pugliese. "Tutto quello che ho denunciato quando ero un deputato all'opposizione si è puntualmente verificato. Tutti i peggiori sospetti si sono rivelati fondati e tutto questo sulla pelle dei nostri studenti, dei nostri docenti, delle nostre scuole. Trovo ripugnante tutto questo", attacca il sottosegretario. 

 

"Qualcuno dovrebbe vergognarsi, altri dovrebbero chiedere scusa, altri ancora dovrebbero risponderne legalmente. Abbiamo voltato pagina, ma io non dimentico", conclude Sasso. La questione riguarda il contratto da 7,3 milioni di euro per 100mila banchi siglato con l'azienda portoghese Nautilus. Ebbene, si è scoperto che i famosi arredi scolastici monoposto, ritenuti necessari per garantire la sicurezza degli studenti di fronte all’emergenza coronavirus, non rispettavano le norme antincendio per i materiali di cui erano fatti.

 

Un autogol a cui il nuovo commissario, il generale Francesco Paolo Figliuolo,  ha dovuto mettere riparo. Dopo un vertice con il ministero dell’Istruzione avvenuto a luglio scorso si è deciso di ritirarli dalle scuole attraverso una determina del 21 settembre scorso. Nulla è gratis, per questo dovremmo pagare anche per il ritiro dei banchi monoposto a rischio incendio ben 173mila euro.

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