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Sergio Abrignani, il virologo "grillo parlante" che anticipa il Cts: cosa dice sul green pass agli studenti

Dario Martini
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Nei mesi scorsi il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, è sbottato due volte di fronte ai colleghi chiamati a consigliare il governo nelle questioni più spinose nell’emergenza coronavirus. «Stop alle fughe di notizie, basta interviste con cui si anticipano le decisioni prese in questa sede», ha detto spazientito. Con chi ce l’aveva Locatelli? Difficile saperlo con certezza. Tra gli indiziati, però, ce n’è uno più probabile degli altri. Basta leggere i giornali e guardere la tv con una certa frequenza. C’è un solo componente del Cts che parla un giorno sì e l’altro pure. È l’immunologo Sergio Abrignani, docente all’Università Statale di Milano.

 

Ieri, ospite a "Mezz’ora in più" dall’Annunziata, ha spiegato che «al momento l’obbligo vaccinale è uno strumento non praticabile». E ha puntato il dito contro quella parte di italiani «che non ha dubbi, ma certezze paranoidi con cui è impossibile discutere». Aggiungendo che «se noi diamo la possibilità ai no-vax convinti di fare i tamponi a spese della comunità questo è come dare un condono a un evasore fiscale». Fin qui, nulla di male, è evidente che sono valutazioni personali. Altre volte, però, l’immunologo super presenzialista ha anticipato le decisioni del governo. Il 3 settembre, quando l’Aifa e il Cts ancora non si erano espressi, ha annunciato in un’intervista a "La Repubblica" che «le terze dosi saranno destinate a tutti», non solo alle persone fragili.

 

Cinque giorni fa, durante un congresso a Milano di malattie infettive e tropicali, ha spiegato anche che «a breve sarà possibile estendere la vaccinazione anche agli under 12. Siamo in attesa dei risultati delle prove cliniche per la registrazione che dovrebbero arrivare tra ottobre e dicembre per Pfizer e Moderna, quindi realisticamente il prossimo anno potremo iniziare a vaccinare anche i bambini tra 0 e 11 anni in base alle decisioni politiche che verranno prese».

 

Il 13 settembre, intervistato da La Stampa, si è concentrato sulla scuola, auspicando nuovi provvedimenti che ancora non hanno visto la luce. «Per proteggere meglio la comunità - ha detto - il green pass andrebbe esteso a tutti gli studenti sopra i 12 anni, come all’università». Anche sull’immunità di gregge, il professore ha idee precise. Alla domanda se il certificato verde basterà ad arrivare al 95% di vaccinati, Abrignani ha risposto di «sì», anche se «non si conosce la percentuale sufficiente per contrastare la variante Delta.

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