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Gratta e Vinci rubato, la registrazione inchioda il tabaccaio: "Il ricatto al telefono". E lui dal carcere chiede scusa

Giada Oricchio
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Spunta anche il “cavallo di ritorno” nell’incredibile storia del “Gratta e Vinci” da 500.000 euro rubato a un’anziana vincitrice in una tabaccheria di Materdei a Napoli. Gaetano Scutellaro, in carcere a Santa Maria Capua a Vetere con l’accusa di furto pluriaggravato e tentata estorsione dopo aver trafugato il biglietto vincente, averlo depositato in una banca di Latina e aver tentato la fuga all’estero, all’inizio avrebbe proposto alla donna di dividere la vincita in cambio della restituzione del tagliando e del ritiro della denuncia. Il più classico dei “cavalli di ritorno” che i malviventi in genere usano per la restituzione delle auto o dei motorini rubati.

Ma a Scutellaro, il cui nome è saltato fuori dagli archivi della polizia di Stato, è andato male anche questo. Ad incastrare l’uomo, marito della titolare dell’esercizio che ora rischia la licenza, è stata la prontezza del nipote della donna.

Il 4 settembre scorso, due giorni dopo la vincita, il giovane avvertito dalla nonna di quanto era successo, riesce a mettersi in contatto con Scutellaro e a sua insaputa avrebbe registrato la telefonata mettendo fine a speculazioni e ricostruzioni fantasiose. Come riporta “Tgcom24”, nell’audio si sente l’uomo dire: “Ho saputo che avete denunciato, ritirate la querela. Non ti preoccupare, troviamo una soluzione, dammi dei soldi, perché qui i soldi ci sono e sono tanti”. Non solo pretendeva 250.000 euro ma lo ha anche minacciato se non lo avesse fatto e così gli ha fatto capire che il biglietto era nelle sue mani e che la vera fortunata era la donna. Una prova schiacciante che, insieme al video del 2 settembre delle telecamere di sorveglianza, inchioda Scutellaro alle sue responsabilità.

Nel filmato si vede l’esatta dinamica di quel fortunato maledettissimo giorno: la 70enne entra nella tabaccheria e acquista un “Gratta e vinci” che le regala 10 euro così decide di riprovarci e ne acquista altri due. La signora esce, scopre i numeri e ha un sussulto di gioia e incredulità, attende che tutti i clienti siano usciti dal negozio, rientra, si abbassa la mascherina felice e consegna il ticket per la conferma. E’ il momento in cui scopre di essere diventata ricca e al tempo stesso quello in cui perde tutto: l’uomo alla cassa chiama la moglie che è la figlia di Scutellaro, mentre la vincitrice telefona al nipote. Il tabaccaio entra in tabaccheria senza togliere il casco, preleva il tagliando, borbotta qualcosa e si allontana in scooter. Passano i minuti e la donna capisce l’imbroglio, scatta la denuncia e parte l’indagine. Segue la tentata estorsione e infine il fermo per furto con destrezza aggravato dalla minorata difesa e dall'ingente importo.

Davanti a un tale cumulo di prove, Vincenzo Strazzullo, l’avvocato di Scutellaro, ha chiesto la verifica delle facoltà di intendere e di volere del suo cliente. In attesa del lieto fine per la povera donna: “Sto effettuando dei controlli: in passato è stato assolto dall’autorità giudiziaria in un paio di occasioni perché ritenuto incapace di intendere di volere”. 

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